Progetto Bee-Kaeser: due milioni di api per monitorare l’ambiente intorno alle industrie

Due milioni di api al servizio della qualità dell’aria attorno ai luoghi dove operano le industrie. Si chiama Bee-Kaeser ed è un progetto che unisce, sotto l’insegna della tutela e del rispetto dell’ambiente, una multinazionale specializzata nella produzione di compressori (Kaeser), una start up del settore dell’apicoltura gestita dall’acceleratore creato dall’università Guido Carli LuissEnlabs (Beeing), una delle più grandi aziende del settore apicoltura (Lega Italy), docenti e ricercatori della facoltà di Agraria dell’Università di Bologna e Legambiente-Emilia Romagna. In questi giorni, una ventina di sedi Kaeser in tutta Italia (Kaeser Point) si stanno trasformando in piccoli laboratori grazie all’installazione in ciascuna di un paio di arnie, per un totale di circa 2 milioni di insetti suddivisi in 40 box, che, monitorate da apicoltori professionisti, raccoglieranno il miele e gli insetti sui quali verranno condotte le analisi necessarie a fornire informazioni per la qualità dell’aria. È noto, infatti, come le api e il miele siano perfetti bioindicatori e rappresentino una sorta di cartina di tornasole dell’inquinamento atmosferico e in particolare della presenza di metalli pesanti e polveri sottili. Per Palma Costi, assessore alle Attività produttive della Regione Emilia-Romagna “questa sinergia è un esempio virtuoso. Un progetto che assomma una serie di elementi di valore: la collaborazione tra una multinazionale e una start up di giovani che, tra l’altro, ha fatto l’esperienza promossa dalla Regione nella ‘Silicon Valley’, l’importanza del progetto dal punto di vista ambientale. La green economy qui non è soltanto nel prodotto o nel processo industriale ma nella cultura produttiva. Non è possibile avere una visione strategica dell’economia senza pensare alle persone, all’ambiente e al territorio dove le imprese sono inserite. Sostenibilità, benessere e qualità della vita incidono inevitabilmente sulla crescita e la produttività dell’intero sistema”. Al termine del progetto, all’incirca a metà settembre, il miele prodotto dalle api delle arnie di Bee-Kaeser verrà valutato da una giuria di esperti che ne analizzerà la qualità e il gusto stabilendo, a ottobre, il vincitore.

  • Guido Minciotti |

    Grazie del suo contributo, Giuseppe, l’ho apprezzato. Ho cercato di spiegare meglio nel post che i rilievi verranno effettuati su insetti e miele prodotto. Grazie di leggere 24zampe con tanta attenzione, saluti e auguri di buona estate gm

  • Guido Minciotti |

    Grazie del suo contributo, Giuseppe, l’ho apprezzato. Ho cercato di spiegare meglio nel post che i rilievi verranno effettuati su insetti e miele prodotto. Grazie di leggere 24zampe con tanta attenzione, saluti e auguri di buona estate gm

  • Giuseppe |

    È un vero peccato che il lavoro di anni portato avanti da professionisti del settore, teso a far conoscere l’apicoltura urbana, con analisi di laboratorio tese a dimostrare la qualità del miele urbano, sia stato in un attimo schiacciato da questo progetto solamente mediatico e promozionale.
    Nel miele NON sono presenti inquinanti se non in piccola percentuale come in molti altri alimenti. Il biomonitoraggio si fa sul corpo delle api. Informarsi prima di lanciare campagne di questo tipo è FONDAMENTALE.

  • Giuseppe |

    È un vero peccato che il lavoro di anni portato avanti da professionisti del settore, teso a far conoscere l’apicoltura urbana, con analisi di laboratorio tese a dimostrare la qualità del miele urbano, sia stato in un attimo schiacciato da questo progetto solamente mediatico e promozionale.
    Nel miele NON sono presenti inquinanti se non in piccola percentuale come in molti altri alimenti. Il biomonitoraggio si fa sul corpo delle api. Informarsi prima di lanciare campagne di questo tipo è FONDAMENTALE.

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