Un percorso interattivo tra teche, reperti, fotografie e filmati che raccontano gli incendi, l’inquinamento, il bracconaggio e le attività che lo Stato mette in atto per contrastarli, come i 230.800 controlli ambientali dall’inizio del 2017 eseguiti dal Comando Unità Tutela Forestale Ambientale e Agroalimentare Carabinieri (Cutfaa). Così i crimini contro la natura diventano un Museo, per denunciarli e raccontarli, che prende vita in uno spazio di 400 metri quadrati all’interno del Bioparco di Roma. Il M.A.CRI – Museo Ambiente e Crimine -, realizzato dal Cutfaa e dal Bioparco di Roma, rappresenta una struttura unica in Europa; è uno spazio diviso in sezioni che riproducono i contesti ambientali dei vari fenomeni criminali e i danni prodotti sull’ambiente, sulle specie protette e nel settore agroalimentare. La struttura intitolata all’etologo e scienziato Danilo Mainardi, “per il suo prezioso contributo allo studio del comportamento animale e alla diffusione della cultura del rispetto e della salvaguardia della natura”, ha l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica e in particolare i bambini sui reati contro la natura” e di ricordare ai visitatori che il crimine ambientale è il terzo business della malavita dopo la droga e le armi. Il percorso del M.A.CRI. segue gli orari del Bioparco con l’ingresso incluso nel biglietto. Alcune teche contengono esemplari imbalsamati e prodotti derivati da animali, confiscati e custoditi dal Servizio Cites dei Carabinieri Forestali dal traffico illegale di avorio, conchiglie, trofei, pelli e pellicce. In rappresentanza degli animali vittime dell’inquinamento ambientale e degli incendi boschivi sono esposti esemplari vivi di avocette (uccelli dal becco all’insù) e testuggini marginate. Ma non solo crimini, il Museo spiega anche le attività che lo Stato svolge per contrastarli. Proprio i dati del primo semestre 2017 delle attività del Cutfaa hanno portato a 55 arresti o fermi, 4mila soggetti perseguiti penalmente e 10mila contestazioni amministrative. In particolare i controlli hanno interessato le Aree Protette (22.600), le discariche e i rifiuti (24mila), la flora e la fauna (43.600 totali e 1.500 su specie protette: 740 animali vivi e 660 parti e prodotti derivati) e il settore tutela della salute (2.500). (nelle foto, il museo e l’inaugurazione)
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