E’ iniziato in una struttura in Trentino Alto Adige il percorso di recupero comportamentale dei due dogo argentini sequestrati dopo che il 16 agosto del 2016 hanno azzannato alla gola uccidendo sotto gli occhi della madre di 34 anni un bambino di un anno e mezzo nel giardino di una villa a Mascalucia (Catania). Una vicenda che fece molto discutere, ne avevamo scritto qui su 24zampe. Lo rende noto l’Ente nazionale protezione animali (Enpa) del capoluogo etneo, al quale i due cani, “Asia” e “Macchia” (nelle foto), erano stati affidati in via definitiva dopo che l’Autorità Giudiziaria e i Servizi veterinari dell’Asp 3 avevano dato parere positivo a tale soluzione proposta dallo stesso Enpa all’indomani del sequestro. I due cani, grazie ad un trasporto curato dalla Lega anti vivisezione (Lav) in collaborazione con l’Associazione Arcadia Onlus, hanno raggiunto la struttura del Trentino Alto Adige, dove vengono seguiti da Giusy D’Angelo, educatrice dell’Enpa e tra i massimi esperti italiani in comunicazione, valutazione e riabilitazione del cane, in particolare ex combattenti, che insegna presso la Facoltà di Medicina Veterinaria dell’Università statale di Pisa nel Master in Istruzione Cinofila. “I primi interventi sui due dogo – fa sapere l’Enpa tramite la propria Sezione di Catania – stanno dando risultati molto incoraggianti che lasciano ben sperare per un loro pieno reinserimento sociale”. Subito dopo la tragedia, per far vivere i due cani e per chiedere che potessero essere trasferiti e seguiti in un Centro Cinofilo di Riabilitazione, fu organizzata una petizione on line su chance.org che in 48 ore raggiunse le 24mila firme.
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