Contrastare il crollo del 30% dei consumi di carne negli ultimi dieci anni e rendere la filiera competitiva con strategie mirate, anche relative al benessere animale e alla sostenibilità dell’allevamento. Con questi obiettivi nasce la prima Organizzazione Interprofessionale (OI) della carne bovina italiana, costituita da Cia-Agricoltori Italiani, Confagricoltura, Uniceb e Assocarni, raggruppamento che già rappresenta oltre il 50% della produzione e della macellazione nazionale. ”Invitiamo da subito tutte le altre organizzazioni di rappresentanza della filiera ad aderire a questo progetto”, ha detto il presidente della Cia, Dino Scanavino, presentando la Oi, nel far rilevare al tavolo oggi l’assenza di Assocarni, pur avendo sottoscritto il protocollo di intesa costitutivo. Una scelta, secondo Scanavino, fatta ”per equità di rappresentanza, in quanto Assocarni starebbe lavorando per far entrare la Coldiretti che avrebbe manifestato un interesse ad entrare nella Oi”. La nuova organizzazione si propone strumento di carattere nazionale e rappresentativo delle attività economiche della produzione, della trasformazione e della distribuzione come avviene in Paesi quali Francia e Spagna, hanno spiegato Scanavino, insieme a Carlo Siciliani presidente Uniceb e Elide Stancari presidente Fno allevamenti bovini Confagricoltura. Si vuol fare, hanno osservato, ”un salto di qualità rispetto alle esperienze passate, con una nuova visione strategica adeguata alle sfide del mercato e alle nuove esigenze dei consumatori”. In termini più concreti, il progetto punta a valorizzare e aumentare la produzione italiana, salvaguardando il reddito degli operatori; promuovere un consumo sano e informato; realizzare strategie anche relative al benessere degli animali e alla sostenibilità dei processi produttivi; puntare sull’innovazione tecnologica, organizzativa e di mercato.
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