Contro il muro anti-clandestini che il presidente americano Donald Trump vuole costruire al confine con il Messico scendono in campo anche gli ecologisti. Il gruppo ambientalista Center for Biological Diversity e un membro del Congresso dell’Arizona, Raúl M. Grijalva, hanno presentato una causa in tribunale a Tucson per bloccare la costruzione della barriera, con il rischio di far deragliare il progetto del tycoon prima ancora che i lavori abbiano inizio. Nella causa federale si afferma che l’amministrazione Trump non ha studiato l’impatto ambientale dell’opera, e per questo si chiede di fermare l’inizio di qualsiasi lavoro di costruzione sino a che il governo non abbia analizzato le conseguenze che può avere su piante e altre specie animali in via di estinzione. “Coyote, giaguari, lepri europee, ocelotti, antilocapre americane (nelle foto sopra e sotto) e pecore delle Montagne Rocciose non osservano i confini nazionali e non devono essere sacrificati per militarizzare inutili frontiere”, recita il testo della denuncia, qui. “La loro sopravvivenza e il loro recupero dipende dalla capacità di muoversi su grandi distanze e ripopolare gli habitat su entrambi i lati del confine, dove hanno vissuto per migliaia di anni”, continua. La barriera che attualmente svolge la funzione di confine consente il passaggio della fauna selvatica, tutelando quella che qui chiamano “vida silvestre”. “Trump può fantasticare sul muro, ma alla fine è il Congresso che approva lo stanziamento del denaro, e spetta al Congresso la volontà di chiedere un’analisi indipendente per studiare tutte le conseguenze”, ha detto il deputato democratico Grijalva. La causa è la prima azione legale contro la costruzione del muro, ma è solo una delle tante sfide che il progetto deve affrontare. In primis sul fronte finanziario. Una stima del Dipartimento di Sicurezza Interna ha affermato che il costo totale sarà pari a quasi 22 miliardi di dollari, e i leader repubblicani a Capitol Hill hanno proposto di ritardare la decisione sulla richiesta iniziale di Trump di 1,5 miliardi di dollari. Vogliono aspettare l’approvazione della legge di spesa per cercare di evitare lo ‘shutdown’, l’arresto delle attività governative non essenziali. (nelle foto sotto, il confine com’è attualmente: consente il passagio della fauna)
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