La Guardia di Finanza ha sequestrato, su ordine del Gip del Tribunale di Napoli Nord, beni e disponibilità finanziarie riconducibili ad amministratori e gestori di tre società con sede tra Caserta e Napoli che avrebbero realizzato tra il 2011 e il 2016 una evasione fiscale pari a quasi 9 milioni di euro (8,7), attraverso l’importazione di 37 mila cani di razza, per la cui vendita sarebbero state emesse fatture per un importo inferiore di oltre la metà a quanto incassato. Tra le società oggetto della misura patrimoniale la World Pet Center di Aversa (Caserta), il cui capannone dove erano ospitate decine di cuccioli fu teatro di un terribile rogo il primo febbraio 2014; quindici cani morirono carbonizzati. La vicenda alzò l’attenzione sul fiorente business legato all’importazione dall’estero, specie dall’Ungheria, di cuccioli di razza, che aveva nella società aversana un terminale importante. Con la World Pet Center Srl sono finite oggi sotto sequestro anche altre due società, la Orefice Group Srl con sede a Frattamaggiore e la Dog Center Srl di Napoli, tutte riconducibili, è emerso dalle indagini, all’imprenditore napoletano di 44 anni Biagio Orefice, indagato con altre due persone per i reati di emissione e utilizzo di fatture per operazioni inesistenti, omessa dichiarazione e altre fattispecie fiscali. L’indagine è stata condotta dal gruppo di lavoro che si occupa di reati ai danni degli animali della Procura di Napoli Nord e dai finanzieri del Gruppo di Aversa guidati da Danilo Toma. (Ansa, nella foto Markus Schreiber/Ap nove cuccioli di rhodesian ridgeback nati a Nauen, vicino a Berlino, nel 2010 da una cucciolata di 17, tutti sopravvissuti: brava mamma Etana!)
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