Un comune non può rifiutare senza motivazione di servire un pasto vegano ad un bambino dell’asilo qualora i genitori lo abbiano richiesto. E’ questa la decisione presa dal Tar di Bolzano, accogliendo il ricorso di una madre. La vicenda aveva preso il via a settembre dell’anno scorso, quando la madre, compilando la domanda di iscrizione del figliolo ad un asilo di Merano, aveva barrato la casella della dieta speciale “menu senza carne e pesce”, allegando poi anche una nota di un pediatra che consigliava di escludere dalla dieta anche uova, latte e derivati perché – così scriveva il medico – “potrebbero avere effetti non favorevoli”, dato che il piccolo seguiva una dieta vegana sin dalla nascita. Il comune aveva risposto, semplicemente, che questo trattamento alimentare non era previsto e la madre aveva presentato ricorso. Il collegio, presieduto da Terenzio Del Gaudio, ha stabilito la carenza di motivazione da parte del comune, osservando inoltre che le disposizioni ministeriali prevedono che “vanno assicurate anche adeguate sostituzioni di alimenti correlate a ragioni etico-religiose o culturali”. (Ansa)
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