Sta destando polemiche, rabbia ed indignazioni sui social network la vicenda di Grizz, il cucciolo di cane antibomba, ucciso all’aeroporto di Auckland in Nuova Zelanda, dopo essere scappato sulla pista seminando il panico tra i piloti. Le autorità della sicurezza dello scalo hanno precisato di non avere avuto altra scelta che chiedere l’intervento della polizia che ha aperto il fuoco sull’animale dopo che numerosi voli nazionali ed internazionali erano stati ritardati in partenza ed in arrivo. Il cane di dieci mesi a pelo corto, ancora in fase di addestramento, era infatti sfuggito al suo istruttore – scrive il sito Nzherald – ha tenuto impegnata la sicurezza per circa tre ore nel tentativo di riacciuffarlo. “L’animale era in difficoltà e non avrebbe permesso a nessuno di avvicinarsi così è stata presa la decisione di sparagli”, ha affermato il portavoce dell’aeroporto, Lisa Mulitalo. “Vergognatevi”, ha scritto una donna disgustava per quanto accaduto sulla pagina Facebook dell’aeroporto. “Il costo in termini economici per avere ritardato un aereo è enorme – ha proseguito la donna – ma le reazioni e le ricadute sui social media di questa vicenda saranno enormi e in tantissimi si sentiranno oltraggiati”. Gli animalisti in particolare sottolineano che l’animale avrebbe potuto essere sedato invece che abbattuto. (Ansa, foto Ap)
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