Abbandonato il cucciolo, abbandonati i paesi colpiti dal terremoto. Diventa un simbolo il cagnolino “di una settimana” che vaga per Ussita, provincia di Macerata, un paese praticamente spopolato, sotto la neve ed esposto a temperature rigidissime. Anche questa una conseguenza del terremoto che ha distrutto interi comuni dell’Appennino, non solo nelle Marche, e che ora si sentono dimenticati da tutti. A soffrire sono anche gli animali d’affezione, non solo bovini e ovini rimasti senza stalla, un’emergenza, quest’ultima, che sta mettendo in ginocchio l’economia di questo territorio. E’ stato Marco Rinaldi, sindaco di Ussita, ad avvistare il cagnolino, un cucciolo di pastore maremmano partorito da una femmina che da qualche tempo si è stabilita vicino a casa sua, e a scattare una foto. “Nascono cucciolate, ci sono animali abbandonati”, dice il sindaco, che ora avviserà il Servizio veterinario per recuperare l’animale e gli altri cuccioli. Ma nota anche che ci sono branchi di cani randagi che si aggirano per il paese, “non sono un pericolo ma dobbiamo preoccuparcene”. “Non andiamo bene – aggiunge poi -. La neve, il gelo sono un problema, certamente, ma il problema vero è che siamo al 10 gennaio e non siamo ancora partiti con i rilevatori Aedes, le verifiche di agibilità. Queste schede ci servono per ridisegnare la zona rossa. Da questo deriva tutto. Se non andiamo a verificare le inagibilità non possiamo ripartire”.
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