Una storia che ha radici nel passato, si svolge nel presente ma dal futuro quantomeno spaventoso. Rischiano infatti di essere abbattute le circa mille pecore del “gregge di don Camillo”, una mandria di ovini sequestrati a Brescello, in Emilia Romagna, dove Giovannino Guareschi nel secondo dopoguerra ha ambientato le vicende del prete di campagna e del suo eterno rivale, il comunista Peppone. Le mille pecorelle, che ora gravano sulle casse dell’amministrazione pubblica, sono oggetto di una petizione ai sindaci del comune emiliano e di quello vicino, Luzzara, lanciata dalla Fattoria delle Coccole di Appiano Gentile, Como, rifugio estivo a San Fedele d’Intelvi, che si offre di prendersi cura e sobbarcarsi le spese del gregge in cambio del risparmio della vita dei mille agnelli. Sulla piattaforma Change.org, infatti, si legge che a Brescello e Luzzara, sul Po, “gli animali pascolavano in area golenale e non erano provvisti delle necessarie autorizzazioni e documentazione sanitaria” e che, dopo il sequestro operato con “un’operazione interforze che ha visto coinvolti polizia municipale, uomini del corpo forestale e vigili del fuoco”, “sono al momento ospitati presso allevatori della regione ma il rischio è che se ne decida l’abbattimento per non aggravare di costi l’amministrazione pubblica”. “L’associazione Ingaia, promotrice del progetto ‘La Fattoria delle Coccole’, chiede che gli animali non vengano abbattuti” continua la petizione, “e si propone di sostenere i costi di mantenimento degli animali qualora essi fossero affidati a loro permettendo così un grande risparmio alle casse pubbliche”. L’associazione spiega di essere “già intervenuta con successo in altri casi di sequestro analoghi e ospita attualmente più di 300 animali da reddito che possono vivere felici la loro vita in grandi pascoli gestiti dall’associazione”. Per farcela, la presidente dell’Associazione Bianca Tagliabue, non esita a far leva sul “cuore grande della bassa reggiana” e si augura, “come in una vicenda di Guareschi”, di “trovare un lieto fine e condurre le pecorelle smarrite al sicuro”.
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