Il lancio di “Alla ricerca di Dory”, il film appena uscito negli Usa e sequel di “Alla ricerca di Nemo”, potrebbe mettere a rischio i pesci chirurgo blu, o Paracanthurus hepatus, la specie cui appartiene la protagonista. A crederlo, le Ong statunitensi Humane Society International (Hsi), Center for Biological Diversity e For the Fishes, che ricordano come questo tipo di pesce non può essere allevato, e viene quindi catturato direttamente sulle barriere coralline. Proprio come Nemo. Dopo il successo del primo film Disney Pixar, con protagonista il piccolo pesce pagliaccio con una pinna atrofica, ricordano gli esperti, le vendite di quella specie sono cresciute di almeno il 30 per cento. Lo stesso pericolo c’è ora per i Paracantharus. “Mentre molte specie di pesci di acqua dolce possono essere allevati – scrivono Hsi e le altre associazioni -, molti di quelli di acqua salata in vendita negli acquari sono invece catturati, spesso dalle barriere coralline di Filippine e in Indonesia, usando cianuro che uccide i coralli e altri animali. Questi pesci hanno bisogni complessi che non possono essere replicati negli acquari di casa, con un’alta mortalità”. I pesci chirurgo hanno bisogno di un acquario da 700 litri, circa tre volte la media di quelli domestici. La Disney ha lanciato campagne per ricordare al pubblico che questi non sono animali da compagnia, con la raccomandazione di non scegliere pesci che non sono allevati in cattività. “Stiamo vedendo un preoccupante aumento dell’offerta di Paracanthurus – afferma Rene Umberger di For the Fishes, che ha creato una app chiamata Tank Watch per verificare se una specie è catturata o allevata -. Bisogna dire che il primo film, con protagonista Nemo, ha creato apprezzamento per la diversità della vita marina e fatto sì che molte persone realizzassero l’impatto negativo della cattura. Purtroppo ha anche avuto l’effetto di aumentare la richiesta da parte di alcuni consumatori”.