AGGIORNAMENTO DEL 15 APRILE 2016 – LA CONCLUSIONE DEL MINISTRO DELLA SALUTE
“Il modello `One Health-una sola salute´ che tutto il modo riconosce come l’approccio più efficace, riceverà un ulteriore impulso dal nostro Piano triennale per il benessere animale, che vedrà la luce grazie anche ai contributi raccolti nel corso di questa tre giorni. La Conferenza rappresenta, infatti, un momento fondamentale di divulgazione e confronto sul tema del benessere animale basato su elementi scientifici e dati trasparenti”. Lo ha dichiarato il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, chiudendo i lavori della prima Conferenza nazionale sul benessere animale. “Il benessere animale – ha spiegato – è un tema particolarmente sentito dall’opinione pubblica, ma non sufficientemente conosciuto soprattutto nei suoi aspetti scientifici. Occorre invertire questa tendenza, valorizzando e divulgando l’operato della sanità veterinaria pubblica, il lavoro degli Istituti Zooprofilattici Sperimentali e dei servizi veterinari. Con la futura riforma del Titolo V della Costituzione e la conseguente centralizzazione delle competenze di sanità pubblica veterinaria e sicurezza alimentare l’impegno non può che essere quello di rafforzare questo settore riprendendo i contenuti del Ddl Lorenzin 1324 che è all’esame del Senato sin dal mese di luglio 2013. Recentemente è stato votato un emendamento che opera uno stralcio per la parte veterinaria e che si concretizza in un diverso iter parlamentare”. “Gli animali – ha proseguito Lorenzin- rappresentano un fattore di promozione della salute a 360 gradi. Sono un valore aggiunto nelle terapie, in particolare per le persone con disabilità cognitive, mentali e fisiche. Ma sono anche utilizzati per fini scientifici anche se, nel nostro Paese, il numero è in progressivo decremento”. “Lo sviluppo di metodi alternativi e la formazione degli operatori -ha concluso- è sostenuta attualmente da un milione di euro all’anno di finanziamenti. Allo stesso tempo l’Italia è il Paese che vanta in Europa il maggior numero di laboratori aderenti al network per la validazione dei metodi che non prevedono l’utilizzo di animali”. (Kronos)
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AGGIORNAMENTO DEL 14 APRILE 2016 – M5S: APPLICARE NORME SU BENESSERE ANIMALE
“Il ministero della Salute risponda all’interrogazione del M5S con cui si chiede conto della mancata applicazione delle norme in materia di benessere animale in diversi allevamenti intensivi, denunciata da un’inchiesta della ong CIWF Italia”. È l’appello dei deputati del M5S della Commissione Agricoltura in occasione della prima edizione della Conferenza Nazionale sul Benessere Animale. “Seppur prediligiamo ben altri sistemi di allevamento – dichiara la deputata 5stelle Chiara Gagnarli, prima firmataria dell’interrogazione parlamentare – siamo comunque consapevoli che gli allevamenti intensivi rappresentano ancora la maggioranza. Per questo ci battiamo per il rispetto delle condizioni minime di benessere degli animali allevati. Ci sono regolamenti europei, come l’882 del 29 aprile 2004, che prevedono controlli sull’osservanza delle norme in materia di benessere degli animali e pretendiamo che vengano rispettati. Questa posizione – continua Gagnarli – deve essere letta dagli allevatori come uno stimolo a valorizzare e non a inficiare i nostri allevamenti”. I parlamentari del M5S ricordano inoltre la recente petizione lanciata su Change.org che si propone di chiedere al Ministero della Salute di porre fine alla castrazione chirurgica dei suini, come stabilito dalla Dichiarazione di Bruxelles ‘Boar 2018’ che individua il 1° Gennaio 2018 come termine ultimo entro il quale eliminare questa orrenda pratica in tutto il territorio dell’Unione Europea”. (Ansa)
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POST ORIGINALE DEL 11 APRILE 2016
L’interesse dell’italiano medio non è concentrato solo su quei 14 milioni di animali domestici che abitano le nostre case e allietano le nostre vite famigliari, ma riguarda anche quelli da allevamento. Tanto che 8 cittadini su 10 vorrebbero saperne di più su come vengono trattati. Anche lo Speciale Tg1 andato in onda ieri sera, con le immagini girate di nascosto da Essere Animali in alcuni allevamenti italiani, ha mostrato scene di malessere tra gli animali stipati nei capannoni da far non solo accapponare la pelle ma anche preoccupare sulla bontà del prodotto finale. Buone pratiche e migliorie finalizzate al benessere degli animali negli allevamenti, infatti, portano a un prodotto di migliore qualità. L’ha capito la Liguria, che nei giorni scorsi ha stanziato 2,4 milioni di euro nel biennio 2016-17 per incentivare il livello di benessere animale negli allevamenti del territorio. Ne abbiamo scritto qui su 24zampe. Il tema è al centro della prima Conferenza Nazionale sul Benessere Animale, organizzata dal Ministero della salute dal 13 al 15 aprile a Roma. In Europa 2 miliardi di volatili e 334 milioni di mammiferi sono impiegati nel settore agricolo, allevati in 13,7 milioni di strutture e per migliorarne le condizioni si può fare molto. Anche se gli allevatori Ue non sembrano molto ricettivi a riguardo: qui abbiamo scritto delle perplessità delle Organizzazioni agricole e cooperative europee, Copa e Cogeca, sulla creazione di una nuova piattaforma europea sul benessere degli animali. Secondo il rapporto Eurobarometro sul tema, condotto dalla Commissione Europea e pubblicato a marzo 2016, per il 94% degli europei è importante o molto importante proteggere il benessere degli animali da reddito, come bovini, suini, polli. Quanto agli italiani, l’80% vorrebbe avere più informazioni su come sono trattati negli allevamenti; il 47% guarda le etichette di uova e carne per cercare prodotti animal-friendly e il 43% si dice disposto a pagare di più per prodotti più rispettosi del loro benessere. Dati che mostrano la necessità di affrontare il tema alla luce del concetto di ‘One Health’, si sottolinea sul sito web del Ministero, ovvero “una sola salute, umana ed animale”, con la prima dipendente in larga parte dalla seconda. La conferenza sarà pertanto un primo importante momento di confronto tra mondo scientifico e ricerca, associazioni del settore produttivo e di animalisti.