Portano malattie, imbrattano monumenti e davanzali, sono molesti. Qui da noi, molti li hanno difesi solo quando Cracco li ha messi nel piatto. Ma a Londra, da oggi, ha inizio la loro riscossa. All’ombra del Big Ben, infatti, i piccioni sono contattati via twitter dai cittadini per avere in tempo reale i dati sull’inquinamento atmosferico nelle varie zone della città, una delle più inquinate d’Europa e, in alcuni giorni dell’anno, persino più di Pechino. Del resto, lo smog non l’hanno inventato loro? L’iniziativa si chiama “Pigeons air patrol” ed è stata inventata da un’agenzia di marketing. “Rendere visibile l’invisibile”, è il motto di Pierre Duquesnoy della DigitasLBI, che ha vinto il premio London Design Festival per questa idea lo scorso anno e il cui vero scopo è quello di sensibilizzare l’opinione pubblica. E così a una mezza dozzina di volatili è stata applicata una scatoletta da 25 grammi che rileva le percentuale di biossido d’azoto, composti organici volatili e ozono nell’aria e un sensore gps che ne traccia la posizione (nella foto). I londinesi interessati alla rilevazione possono interrogare via twitter il servizio, qui. “Si è trattato anche di valorizzare un animale scarsamente considerato, percepito dai più come un topo volante” spiega Duquesnoy. Che si è ispirato all’utilizzo dei piccioni nella Prima e nella Seconda Guerra Mondiale, quando erano affidate loro le comunicazioni e contribuivano a salvare vite umane. Gary Fuller, esperto di inquinamento dell’aria del King’s College di Londra, ha detto al Guardian che è la prima volta che sente di un sistema di rilevazione simile. “A Città del Messico in passato si sono condotti test sui cani randagi per accertare i danni da inquinamento sui tessuti del sistema respiratorio, ma quello di Londra è un utilizzo virtuoso di un animale selvatico”, ha detto Fuller. I piccioni volano a circa 80 chilometri l’ora a quote abbastanza basse, perfette per rilevare gli inquinanti. I dati raccolti negli ultimi tre giorni hanno indicato da medio ad alto il livello in gran parte della città, con un valore “molto alto” nella zona di Battersea.
Chi è interessato ai temi dell’inquinamento e dell’energia consulti il blog Correnti del collega del Sole 24 Ore Jacopo Giliberto, su twitter @jacopogiliberto