Milioni di italiani hanno sostenuto nel 2015 spese sanitarie per gli animali da compagnia, ricorrendo a cure e acquistando farmaci veterinari. Sono spese che godono del beneficio fiscale della detraibilità. Ma come funzionano. operativamente, le detrazioni cui si ha diritto? A chiarire i dubbi è il presidente dell’Associazione italiana dei medici veterinari, Marco Melosi. Le spese per le cure veterinarie sostenute nel 2015 “non rientrano nella novità del 730 precompilato, ma continuano ad essere presentabili ai fini del rimborso fiscale”, precisa il presidente Anmvi. “Le istituzioni preposte e i media – aggiunge – non stanno ricordando abbastanza che il Fisco riconosce un vantaggio fiscale a milioni di proprietari. Nel prendersi cura della salute dei loro animali, i proprietari compiono un gesto di sanità pubblica per il Paese: basti pensare all’importanza della prevenzione veterinaria contro le malattie trasmissibili”. “Purtroppo, il beneficio fiscale che se ne ricava – continua Melosi – è del tutto inadeguato all’importanza che gli animali da compagnia hanno per il 50% delle famiglie italiane. E c’è persino chi minaccia di levarlo del tutto. Colpa di un Fisco pesante e di politiche ‘animal friendly’ fatte più di parole che di fatti”.
COME DETRARRE LE SPESE VETERINARIE
Non rientrano nel Sistema Tessera Sanitaria e quindi non saranno automaticamente presenti nel 730 precompilato. I contribuenti possono presentare la documentazione di spesa per detrarre dall’Irpef il 19% fino all’importo di 387,34 euro e limitatamente alla somma che eccede i 129,11 euro, per gli animali detenuti legalmente a scopo di compagnia o per la pratica sportiva (quindi, cani, gatti, volatili in gabbia e cavalli da corsa). In pratica, la detrazione può consentire al massimo un risparmio d’imposta di 49,06 euro. Attenzione: il beneficio fiscale non spetta per gli animali destinati all’allevamento, alla riproduzione o al consumo alimentare, per gli animali allevati o detenuti nell’esercizio di attività agricole o commerciali, per quelli utilizzati per attività illecite o detenuti in casa illegalmente.
COME DETRARRE I MEDICINALI VETERINARI
Rientrano nel 730 precompilato. Sarà il farmacista a trasmettere al Sistema Tessera Sanitaria i prodotti acquistati, l’importo versato e i dati del contribuente. In tal caso non sarà più necessario conservare lo scontrino fiscale ‘parlante’. Ma anche nel caso dei medicinali veterinari il contribuente-proprietario potrà opporsi all’inserimento automatico nel 730. Come? Non comunicando alla farmacia che emette lo scontrino il proprio codice fiscale riportato sulla tessera sanitaria. In tal caso, la spesa dovrà essere presentata alla detrazione dal contribuente come negli anni passati. La precisazione è contenuta in una comunicazione del Ministero delle Finanze all’Ordine dei Farmacisti e in una nota dell’Agenzia delle Entrate che forniscono dettagli sul trattamento dei farmaci veterinari ai fini del 730 precompilato.