AGGIORNAMENTI DI OGGI
22.00 – ANZALDI: BENE ANCI SU RANDAGISMO, ORA TOCCA AL GOVERNO
L’Ente Nazionale Protezione Animali esprime viva soddisfazione per l’intervento del Sindaco di Torino nonché presidente dell’Anci, Piero Fassino, in merito alla questione del randagismo nel nostro Paese, un problema purtroppo ancora aperto soprattutto nelle regioni del Sud, che comporta le sofferenze di tanti animali. Condividiamo la sua analisi. La normativa quadro, nata ormai 25 anni fa, con una grande e condivisa mobilitazione dell’opinione pubblica e dei partiti, pose fine alle incivili soppressioni di cani e gatti in stato di abbandono, fornendo gli strumenti per la progressiva soluzione del fenomeno del randagismo, a cominciare dalle sterilizzazioni, uno dei capisaldi del sistema legislativo. Troppi sono stati nel tempo i nemici di questa legge di civiltà: Regioni, Asl, gli stessi Comuni. Il mondo del volontariato, a cominciare dalla nostra associazione, ha generosamente supplito in questi anni a carenze e boicottaggi da parte delle istituzioni, cercando di assicurare una famiglia a tutti gli animali di affezione. Ringraziando Piero Fassino per la volontà di piena implementazione della legge 281/91, Enpa rinnova la totale disponibilità espressa già nel recente protocollo con l’Anci, e chiede una assunzione di responsabilità e uno sforzo comune agli enti locali e al Governo, a cominciare da una campagna nazionale per il controllo delle nascite attraverso la sterilizzazione, misura assolutamente necessaria sia per porre fine al doloroso fenomeno degli animali vaganti, sia per stroncare il business sulla pelle degli animali causato proprio dalla mancata applicazione della legge e che tanti Comuni hanno purtroppo agevolato attraverso convenzioni per canili in totale contrasto con il benessere degli animali e senza esercitare l’azione di controllo. Il randagismo si combatte soprattutto con le sterilizzazioni e con le adozioni nei canili. (Comunicato)
H 17.30 – ANCI: SU RANDAGISMO NORMATIVA PRESENTA ANCORA CRITICITA’
POST ORIGINALE DELLE 13.45
“Non è una proposta choc ma contro il randagismo bisogna fare qualcosa. Io propongo una tassa per i cani che non siano destinati alla riproduzione”. A dirlo è il deputato del Pd Michele Anzaldi, che ha fatto i conti in tasca agli enti locali alle prese con il problema del randagismo, una vera e propria piaga soprattutto al Sud. Nei canili italiani, secondo le stime ufficiali consultate da Anzaldi, dovrebbero esserci circa 750mila cani che aspettano di essere adottati. Una proiezione dei costi potenziali dei canili, ottenuta considerando tutte le variabili, è di 7mila euro l’anno per ciascun cane, che moltiplicato per 750mila cani randagi porta a un totale di 5,25 miliardi di euro all’anno. Si tratta di una somma superiore di oltre un miliardo al gettito Imu sulla prima casa. Il deputato dem ha scritto una lettera al sottosegretario al ministero della Salute, Vito De Filippo, con una sorta di decalogo per far fronte al problema.
Tra le proposte, quella di una legge nazionale, promossa con il protagonismo dell’Anci, che consenta di sostituire i numerosi regolamenti comunali. Anzaldi propone poi di rafforzare e aumentare i controlli contro i traffici illegali di animali, le cosiddette “staffette”. Suggerisce anche una seria programmazione nella gestione dei canili comunali che oggi, ottenendo contributi in base al numero di cani, ne conservano molti e tendono addirittura ad importare altri animali. Tra le misure suggerite da Anzaldi, la sterilizzazione dei cani non a riproduzione è centrale: “Sono convinto che animalisti e ambientalisti saranno i primi ad essere d’accordo. Tra l’altro, la pratica della sterilizzazione – spiega Anzaldi – è il migliore modo per evitare che l’animale contragga patologie”. “La diffusione della sterilizzazione sarebbe una forte prevenzione del randagismo. Quando nasce una cucciolata, un paio di cuccioli li si riesce a piazzare tra amici e conoscenti ma gli altri spesso finiscono abbandonati o affidati ai canili. Si creano così un problema sociale, uno economico e spesso anche casi di maltrattamento nei confronti degli animali“.