Si rilassano al sole sulle spiagge di Cape Town, in Sudafrica, sono abituati agli umani e ai turisti, si fanno vedere tranquillamente e si fanno fotografare. Ma il numero dei pinguini africani negli ultimi anni è terribilmente diminuito e gli scienziati stanno cercando di capirne il motivo e di proteggere gli esemplari rimasti. Nicky Stander, a capo del gruppo di riabilitazione della Fondazione per la Conservazione degli uccelli costieri del Sudafrica spiega: “La loro diminuzione è rapida. Negli anni ’30 c’erano oltre un milione di coppie di pinguini africani. Ora ne abbiamo persi quasi il 98%”.
Tra le cause principali, c’è la scarsità del loro principale nutrimento, alici e sardine. Ma gli esperti sono divisi su questo: alcuni attribuiscono la colpa alla pesca eccessiva, altri ai cambiamenti climatici. “Noi stiamo cercando di fare tutto quello che possiamo come centro di riabilitazione, ma il loro numero continua a calare” spiega ancora Nicky. I pinguini africani si trovano solo in Sudafrica e in alcune zone intorno alla Namibia, secondo gli ultimi dati ne sono rimaste poche migliaia di esemplari. Anche loro, come molti cugini dell’Artico minacciati dal global warming sono una specie a rischio e la comunità internazionale deve sbrigarsi per riuscire a salvarli prima che sia troppo tardi. (Asca)