Ieri mattina, sulla soglia dei 34 anni, e’ morto l’orso «Sandrino», che da qualche anno aveva iniziato ad accusare tutti gli acciacchi delle sue moltissime primavere e per il quale l’Ente Parco nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise aveva predisposto un trasferimento dall’area faunistica dell’orso di Villavallelonga al Centro Visita di Pescasseroli, per poterlo assistere quotidianamente con le cure del veterinario, grazie alle quali e’ stato possibile alleviare le sofferenze legate al fisiologico invecchiamento. Trentaquattro anni sono un record di vita per un orso, che in natura spesso non arriva neanche alla meta’ degli anni di Sandrino. Sandrino, cosi’ chiamato in onore dell’ex presidente della Repubblica, Sandro Pertini, era una vera e propria star con migliaia di fans ed appassionati. Venne recuperato dalle Guardie del Parco nell’agosto dell’1982, pesava circa 10 kg. Cucciolo di pochi mesi, fu trovato in evidente stato di denutrizione con diarrea, disidratazione e febbre perche’ abbandonato dalla madre che, evidentemente, non era in grado di allevare l’intera cucciolata ed aveva selezionato, come accade spesso in natura, i cuccioli piu’ robusti abbandonando al proprio destino quello piu’ debole. Sottoposto a cure specialistiche e salvato da morte sicura nelle strutture del Parco a Pescasseroli, nel maggio 1999 venne trasferito nell’area faunistica di Villavallelonga dove e’ rimasto fino al 23 dicembre del 2014. L’esperienza di Sandrino, e’ stata pero’ importante per mettere a punto quelle procedure che hanno consentito al Parco di avviare il tentativo in atto con l’orsetta «Morena», anch’essa trovata abbandonata sui monti del Parco, destinata ad un tentativo di rilascio in natura, evitandole cioe’, oltre alla morte certa, anche la condanna ad una vita in cattivita’. «Per questo, con un pizzico di fantasia e tanta passione per le storie a lieto fine – scrive l’Ente Paco – ci piace legare il destino di questi due animali: Sandrino se n’e’ andato quando `ha sentito´ che il suo sacrificio era servito a salvare altri orsi». (Agi)
CASALE MONFERRATO: CANE GUIDA “TROPPO GRANDE”, DONNA CIECA LASCIATA A PIEDI DAL BUS”Siamo dispiaciuti e amareggiati per quello che è successo. Attendiamo di conoscere la versione di chi ha commesso il gesto per prendere eventuali provvedimenti”. I vertici dell’azienda di trasporti Autoticino si scusano così per avere lasciato a piedi una donna cieca perché il suo cane guida, un labrador nero, è “troppo grosso”. La donna, residente a Casale Monferrato, provincia di Alessandria, come ogni mattina stava aspettando l’autobus in stazione per recarsi al lavoro a Vercelli insieme all’animale, come anticipato sulle pagine locali del quotidiano La Stampa. L’autista del pullman, una volta arrivato alla fermata, non l’ha però fatta salire. Diversi passeggeri sono insorti in difesa della non vedente, minacciando l’autista di chiamare la polizia. A quel punto l’uomo ha fatto salire la donna dalla porta posteriore del mezzo, in modo che non la potesse vedere. Oggi sono arrivate le scuse alla donna dell’azienda. “Ogni giorno sulle nostre autolinee salgono persone con disabilità fisiche, anche accompagnate dai loro cani guida – dicono dall’Autoticino – un errore ieri è stato fatto e il comportamento tenuto dal guidatore non ci rappresenta. Mi auguro si sia sbagliato: attendiamo un suo chiarimento e valuteremo eventuali provvedimenti a suo carico”. (Ansa)
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BENEVENTO: GREGGE TRAVOLTO DAL FIUME NEL SANNIO, SCOMPARSI 250 OVINI
Tra i danni causati dal violento nubifragio che si è abbattuto nel Sannio nelle ultime ore si registra anche la scomparsa di un intero gregge composto da 250 animali, tra pecore e agnellini. L’allevatrice, Giuseppina Iorillo, di Frasso Telesino, ieri sera aveva messo in sicurezza il gregge in un giaciglio nel comune di Telese Terme, a circa duecento metri dalle sponde del fiume Calore. Nel corso della notte, per l’innalzamento del livello delle acque del fiume tutti gli animali sono stati travolti e trascinati via.
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PESCASSEROLI: MORTO L’ORSO SANDRINO, 34 ANNI, SIMBOLO DEL PARCO NAZIONALE D’ABRUZZO