Al grido di “Rossi, vergogna!” gli Animalisti Italiani Onlus, il Fronte Animalista e agli Irriducibili Liberazione Animale hanno compiuto nei giorni scorsi un blitz davanti alla sede della Provincia Autonoma di Trento. Scopo del viaggio delle associazioni di tutela degli animali, la difesa degli orsi del Trentino. Ma quando hanno bussato alla porta della PAT a Trento, ad accoglierli non c’era il Presidente Ugo Rossi, ancora in vacanza mentre in Provincia aprivano i lavori del Consiglio provinciale. “Forse – commenta Walter Caporale, Presidente degli Animalisti Italiani Onlus – è in America insieme al sindaco di Roma Marino. Magari più che un incontro con noi per discutere di problematiche legate al territorio, avrebbe preferito che organizzassimo loro un appuntamento con i Casamonica a settembre”.
Ironia a parte, “l’incontro – spiega amareggiato il PresidenteWalter Caporale – voleva essere un’occasione preziosa per un confronto e l’individuazione di un Piano d’Azione condiviso per migliorare la convivenza tra la comunità cittadina e gli orsi, sfruttando al meglio i fondi europei del progetto Life Ursus sull’esempio virtuoso della regione Abruzzo. Ma la delusione è tanta: l’assessore ha rifiutato di darci la sua parola che dietro a queste politiche ostili verso gli orsi non ci siano interessi economici come la costruzione di nuove funivie, impianti da sci e strutture simili”.
Sono state quattro le persone ricevute all’interno della Provincia: oltre al Presidente degli Animalisti Italiani Onlus Walter Caporale, era presente il leader di Fronte Animalista Roberto Serafin, accompagnato da Lorena Poggi, e Alessandro Torlai per Irriducibili Liberazione Animale. “Sul tavolo – spiega un comunicato – sono stati sciorinati dei dati secondo i quali il 70% dei residenti della Provincia avrebbero timore degli orsi. Ma dov’è questo sondaggio? Su quali parametri? Quando e come sarebbe stato fatto?”.
“La politica – incalza Walter Caporale – dovrebbe mediare e trovare soluzioni che non devono essere prese dalla pancia degli italiani. E’ naturale che se i cittadini vengono interpellati immediatamente dopo fatti di aggressioni, la risposta sia di estrema paura e avversione verso gli orsi. La Provincia di Trento si impegni invece in una seria politica di tutela e di equilibrio tra la comunità cittadina e quella animale. Ugo Rossi, strapagato ma che non sa cosa vuol dire tutelare l’orso, si ricorda però di prendere i soldi dell’UE. Cosa ne fa di quei soldi? Perché non li impiega per politiche di sicurezza che evitino aggressioni ed eventi spiacevoli”?
Quindi la promessa di una sorta di boicottaggio del turismo: “Noi non molleremo. Se la PAT continuerà a catturare ed uccidere gli orsi – assicura il leader del Fronte Animalista, Roberto Serafin, nel comunicato – faremo di tutto perché le vengano bloccati i fondi europei e perché le persone si rifiutino di trascorrere le loro vacanze in una Provincia che non rispetta lo splendido habitat che la circonda, quindi anche gli orsi. Ambiente che costituisce il suo fiore all’occhiello e fa di Trento una richiesta meta turistica”.