“L’estendersi delle coltivazioni di cereali transgenici distrugge la complessa trama degli ecosistemi, diminuisce la diversità nella produzione e colpisce il presente o il futuro delle economie regionali”. Lo denuncia Papa Francesco nell’enciclica “Laudato si'”, pubblicata oggi. L’iniziativa del Pontefice ha ricevuto, seppure con riserve, il plauso dell’Enpa.
“In diversi Paesi si riscontra una tendenza allo sviluppo di oligopoli nella produzione di sementi e di altri prodotti necessari per la coltivazione, e la dipendenza – scrive il Pontefice – si aggrava se si considera la produzione di semi sterili, che finirebbe per obbligare i contadini a comprarne dalle imprese produttrici”.
Secondo Francesco, qualsiasi uso e sperimentazione “esige un religioso rispetto dell’integrità della creazione”. Per questo l’enciclica “Laudato si'” definisce “contrario alla dignità umana far soffrire inutilmente gli animali e disporre indiscriminatamente della loro vita”, anche se non contraddice il Catechismo sulla legittimità degli esperimenti con animali, se assolutamente necessari, e non esprime un giudizio generale sullo sviluppo di organismi geneticamente modificati. Per Bergoglio “i rischi non vanno sempre attribuiti alla tecnica stessa, ma alla sua inadeguata o eccessiva applicazione”.
Il Papa raccomanda con forza la tutela della biodiversità: “Ogni anno scompaiono migliaia di specie vegetali e animali che non potremo più conoscere, che i nostri figli non potranno vedere, perse per sempre”. Non sono solo eventuali “risorse” sfruttabili, ma hanno un valore in se stesse. In questa prospettiva “sono lodevoli e a volte ammirevoli gli sforzi di scienziati e tecnici che cercano di risolvere i problemi creati dall’essere umano”.
”Sarebbe davvero importante che tutti i politici, qualunque ruolo essi ricoprano a livello internazionale, nazionale e locale, leggessero l’enciclica ‘Laudato Si” e rispondessero a quella assunzione di responsabilità nella crisi ambientale mondiale con provvedimenti tempestivi ed efficaci: il Pianeta con tutti i viventi, umani e non umani, non può più aspettare”. Lo dichiara la consigliera nazionale di Enpa (Ente nazionale protezione animali) Annamaria Procacci a proposito dell’Enciclica di Papa Francesco. ”Certamente, non possiamo riconoscerci in tutti i punti di questo ampio documento – rileva la Protezione animali – a cominciare dalla posizione di legittimazione della sperimentazione sugli animali pur se con vincoli e limiti o dalle preoccupazioni in merito al biocentrismo, che è per noi la giusta lettura del mondo reale e che respinge la posizione di superiorità dell’uomo. Né possiamo condividere il possibilismo in materia di Ogm”. ”Tuttavia l’enciclica ‘ambientale’ di Papa Francesco – conclude l’Enpa – rappresenta un documento di straordinaria importanza” specie ”sulla necessità della riconciliazione dell’uomo con il creato”.