Cinquant’anni di storia, 30mila sostenitori, oltre 800 volontari divisi in 100 delegazioni e gruppi locali di conservazione. E poi 30 Oasi e Riserve, 11 Centri per il recupero della fauna selvatica, 20 mila animali curati ogni anno nei centri recupero. E ancora 11 mila trappole dei bracconieri rimosse in Sardegna dai volontari Lipu, 120 le associazioni mondiali che compongono la rete mondiale di BirdLife International.
Sono solo alcuni dei numeri della Lipu, la Lega italiana di protezione degli uccelli, che spegne proprio in questi giorni cinquanta candeline sulla sua torta. Invitate alla festa tutte le 130 mila le persone che ogni anno visitano le Oasi e Riserve della Lipu. Oggi è tra le più importanti associazioni europee per la tutela degli uccelli selvatici e della biodiversità ma opera anche per la tutela della buona agricoltura, l’ecologia urbana, lavora sulle reti ecologiche e i cambiamenti climatici, promouove la cultura ecologica.
A Roma, dove l’associazione è stata fondata nel 1965, Lipu torna da oggi al 24 maggio per festeggiare nella splendida Sala del Tempio di Adriano. In programma convegni (antibracconaggio, tutela della biodiversità e conoscenza della natura), dibattiti, visioni, racconti e la premiazione del Contest Terra da salvare di fotografia naturalistica. Evento culmine della rassegna sarà la Cinquantesima Assemblea dei Soci, sabato 23 maggio. Il calendario completo sul sito.
La Lipu nasce nella primavera del 1965, con il primo nome Lenacdu (Lega nazionale contro la difesa degli uccelli) quando il padre fondatore, Giorgio Punzo, leggendo la notizia della riapertura della caccia, riceve la visita di un passero solitario nel giardino di casa. È questa comparsa inaspettata che spinge Punzo a creare un’associazione in difesa degli uccelli selvatici, la prima in Italia.
Da quel momento comincia la sua storia. Dalla legge 799 che nel 1967 abolì le cacce primaverili al documentario sull’uccellagione in Italia, prodotto dalla Lipu, che la televisione nazionale svedese mandò in onda nel 1968 suscitando la reazione indignata degli svedesi. Dalla conquista del Monte Ciccia (1983) storico presidio dei bracconieri dello stretto di Messina all’inseguimento in gommone per difendere i falchi della Regina sull’isola di San Pietro in Sardegna, entrambe azioni compiute dai volontari. E il contributo alla nascita delle Direttive europee Uccelli e Habitat, l’impegno civile del referendum contro la Caccia (1990), la reintroduzione in Italia della Cicogna bianca (anni Ottanta e Novanta), la grande campagna per il ritorno delle rondini nei nostri cieli (1998). Ma anche l’episodio divertente di Mario Pastore, giornalista Rai e Presidente della Lipu negli anni Ottanta e Novanta, che in diretta televisiva a “Pronto Raffaella” convincere la Carrà ad iscriversi alla Lipu.
Una curiosità: in occasione di questa speciale ricorrenza sono stati riaperti i preziosi archivi dell’associazione, permettendo al pubblico dei social network di riscoprire un’intera epoca di comunicazione ambientale attraverso le pagine più belle delle storiche riviste Pro-Avibus e Uccelli, ricche di fotografie, illustrazioni d’artista e testimonianze indimenticabili.