Sudafrica, Saving the wild accusa: “La corruzione agevola la strage di rinoceronti”

In una lettera aperta sottoscritta anche dal fondatore del gruppo Virgin Richard Branson e dalla ex-premier neozelandese Helen Clark, una ong animalista ha accusato il Sudafrica di tollerare una “rete di sistematica corruzione” all’origine dell’uccisione di migliaia di rinoceronti. Lo riportava nei giorni scorsi il sito della Bbc. Il gruppo “Saving the Wild” indica il caso della riserva statale Hluhluwe-iMfolozi Park dove sono stati uccisi “la maggior parte” dei 222 rinoceronti abbattuti da bracconieri per lucrare sui loro corni nel KwaZulu-Natal, provincia orientale sudafricana dove il bracconaggio è aumentato di un terzo.

POTENTI FORZE CRIMINALI CON SCORTE DI VALUTA PREGIATA

L’ong sostiene che “non è stato preso alcun provvedimento contro questo presunto cartello di responsabili della giustizia smaccatamente corrotti” e “sotto tutela politica”. Visti i pochi bracconieri in galera, la Giustizia non starebbe affatto funzionando da deterrente. “In troppi casi ranger, polizia, funzionari governativi – addirittura magistrati – sono facilmente corrotti da potenti forze criminali con pronte scorte di valuta pregiata”, ha sostenuto Julian Rademeyer del gruppo di monitoraggio internazionale “Traffic”, dice la Bbc. In Sudafrica quasi 5.500 rinoceronti sono stati uccisi negli ultimi cinque anni, ha stimato Traffic. D’altronde, il corno è uno status symbol di benessere e ridotto in polvere è utilizzato nella medicina asiatica. Un chilo di corno “viene venduto al prezzo di circa 100mila dollari. Calcolando che un corno può pesare da 1 a 3 chili, se ne deduce che il valore di un animale va dai cento ai trecontomila dollari”, ricordava il Wwf pochi mesi fa.

LA LOTTA AL BRACCONAGGIO RESTA UNA “PRIORITA’ NAZIONALE”

Nel paese sono rimasti solo più o meno 20mila rinoceronti, la maggior parte dei 25mila sopravvissuti nell’intero continente (proprio il mese scorso, in Kenya, era morto Sudan, l’ultimo esemplare maschio di rinoceronte bianco settentrionale). All’inizio dell’anno una ministra sudafricana ha definito la lotta al bracconaggio di rinoceronti una “priorità nazionale” e ha annunciato un flessione annua del 2% del numero di questi animali uccisi. La ministra, quella dell’Ambiente, Edna Molewa, nel salutare una flessione delle uccisioni nel parco nazionale Kruger, ha ammesso che ci sono stati aumenti in altre aree. Molewa, come del resto più volte il nuovo presidente Cyril Ramaphosa, succeduto a Jacob Zuma travolto proprio da casi di corruttele, ha sottolineato che il governo è impegnato a sradicare la corruzione.