Usa, il tribunale diventa pet friendly: difensore d’ufficio per cani e gatti del Connecticut

AGGIORNAMENTO DEL 30 AGOSTO 2017 IN CODA – “UNA VOCE UMANA PER GLI ANIMALI VITTIME DI REATO”, DI MANUELA GIACOMINI

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Cani e gatti in Connecticut hanno diritto al difensore d’ufficio: nello Stato del New England gli animali vittime di abusi possono fare sentire la propria voce in tribunale grazie a una legge entrata da poco in vigore e che viene studiata come modello in altre giurisdizioni negli Stati Uniti. La legge è la prima del suo genere in America: permette ai giudici di nominare avvocati e studenti di legge a difesa dei diritti dei “pet” in casi di crudeltà, abbandono o incuria come accade sempre più frequentemente in casi che coinvolgono bambini, anziani e malati. “E’ un provvedimento che fa da apripista”, ha esultato David Rosengard dell’Animal Legal Defense Fund, una organizzazione che ha spinto per l’approvazione del provvedimento da parte del parlamento statale: “Per ottenere giustizia in aula serve una terza voce”. (Ansa)

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AGGIORNAMENTO DEL 30 AGOSTO 2017 – “UNA VOCE UMANA PER GLI ANIMALI VITTIME DI REATO”, DI MANUELA GIACOMINI

Pubblico di seguito un articolo di Manuela Giacomini, avvocato specializzato in diritti degli animali e amica di 24zampe.

Nell’ultimo anno, lo Stato del Connecticut si è dotato di una nuova e straordinaria legge a difesa degli animali, unica del suo genere in America. In particolare, essa stabilisce che quando nei tribunali di questo Stato verranno discussi casi di crudeltà, abbandono o incuria a danno di animali, i giudici potranno nominare avvocati e studenti di legge a difesa dei loro diritti in quanto vittime di reato. La scelta del Connecticut di dotarsi di questa normativa è nata a seguito del caso di un cane, Desmond, che era stato picchiato, privato del cibo e poi strangolato e abbandonato dal suo padrone. L’uomo era stato inserito in un programma di riabilitazione accelerato nel 2013, scatenando le proteste degli attivisti i quali hanno deciso di formare una sorta di movimento, “l’esercito di Desmond”, costituito principalmente da volontari, che si occupa nella maggior parte dei casi di mettere in contatto i difensori con gli animali e le loro storie. Il Dipartimento dell’Agricoltura dello Stato ha quindi pubblicato un elenco di avvocati sul suo sito web che hanno interesse ad assistere gli esseri a quattro zampe. Tuttavia, è il giudice che decide se nominare un avvocato, ma esso può essere richiesto anche dai procuratori. Gli avvocati degli animali sono parte ufficiale del caso. Possono fare ricerche investigative e possono porre domande a veterinari e altri testimoni. Essi inoltre possono formulare raccomandazioni per il giudice. In pratica, grazie al loro lavoro, consentono a tali esseri senzienti di ottenere una “voce umana”. Si stima infatti che molti dei crimini commessi contro gli animali restino impuniti o vengano affrontati con provvedimenti troppo indulgenti. A supporto di ciò, secondo i dati dello Stato del New England relativi a questa tipologia di reati, su più di 3.500 casi di abusi sugli animali registrati dal 2005 al 2015, il 47% non è stato perseguito, un altro 33% è stato destituito e solo il 18% si è concluso con verdetti di colpevolezza. Tra l’altro, secondo autorevoli studi in criminologia e in psicologia svolti negli ultimi decenni, la violenza contro gli animali ha spesso stretti legami con la violenza contro gli esseri umani e tali reati possono essere precursori di futuri crimini contro altri individui. Infatti, bambini o adolescenti che esercitano tali forme di violenza possono sviluppare comportamenti aggressivi e antisociali e difficoltà nei rapporti sociali e con i coetanei. Pertanto, in Connecticut si è avvertita l’esigenza adottare questa legge innovativa per dare finalmente giustizia a chi non ha voce. Legge che è attentamente monitorata da legislatori, studiosi di diritto e attivisti delle associazioni per la protezione degli animali statunitensi al fine di promuovere l’adozione di misure analoghe anche in altri Stati. A questo proposito, dando un’occhiata al nostro Paese, in base al Rapporto Zoomafia 2017 redatto da Ciro Troiano, criminologo e responsabile dell’Osservatorio Zoomafia della LAV, che analizza lo sfruttamento illegale di animali ad opera della criminalità da diversi anni, in Italia nel 2016 si è purtroppo registrato un aumento dei procedimenti (+1,68%) e degli indagati (+13,31%) rispetto ai dati del 2015. In particolare, l’Osservatorio Nazionale Zoomafia della LAV ha chiesto alle 140 Procure Ordinarie e alle 29 presso il Tribunale per i Minorenni, i dati relativi al numero totale dei procedimenti penali sopravvenuti nel 2016, sia noti che a carico di ignoti, e al numero di indagati per reati a danno di animali, segnatamente per i seguenti reati: uccisione di animali (art. 544bis cp), maltrattamento di animali (art. 544ter cp), spettacoli e manifestazioni vietati (art. 544quater cp), combattimenti e competizioni non autorizzate tra animali (art. 544quinquies cp), uccisione di animali altrui (art. 638 cp), abbandono e detenzione incompatibile (art. 727 cp), reati venatori (art. 30 L. 157/92) e, infine, traffico illecito di animali da compagnia (art. 4 L. 201/10). Proiettando quindi i dati del campione del 74% delle procure ordinarie su scala nazionale, si può  evincere che nel nostro Paese si aprono circa 25 fascicoli al giorno per reati a danno di animali con una persona indagata ogni 80 minuti circa. Tali dati sono ancora più allarmanti se si considera che la maggior parte delle denunce è a carico di ignoti e i processi che arrivano a una sentenza sono meno del 30% e di queste solo la metà si conclude con sentenza di condanna. Infine, viene ancora una volta palesato il fatto che i crimini contro gli animali spesso nascondono, determinano o si accompagnano ad altri tipi di reati compiuti nell’interesse di organizzazioni criminali (cd. zoomafia). Alla luce di quanto sopra, sarebbe quindi auspicabile che anche in Italia ed in Europa si iniziasse a guardare a questo tipo di iniziative prese oltre oceano nei confronti degli animali e a prendere esempio, per portare così all’interno delle aule dei nostri tribunali una terza voce che faccia finalmente e realmente giustizia.

 

Avv. Manuela Giacomini

Studio Conte&Giacomini, Genova

www.contegiacomini.net

 

 

  • Rita Gigante |

    Giusto, positivo e civile

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