Un lupo, ucciso e scuoiato, è stato appeso a un cartello stradale nel Livornese, nel territorio del comune di Suvereto all’incrocio con la strada che porta a Monterotondo. A darne notizia il sindaco di Suvereto, Giuliano Parodi, sulla pagina fb del Comune pubblicando un foto, “per decenza tagliata”, del cartello a cui è stato appeso l’animale, e condannando il gesto “infame” che “si è consumato sul nostro territorio” stamani. Chi lo ha compiuto ha anche affisso sopra l’animale un cartello con scritto: “No agli abbattimenti – sì alla prevenzione”. Mentre “l’amministrazione comunale condanna il crudele gesto e con la collaborazione delle forze dell’ordine, avvisate dall’assessore Toninelli, prontamente recatosi sul luogo, auspica che i colpevoli siano individuati ed esemplarmente puniti”, le reazioni di politici e associazioni animaliste convergono nell’attribuire al governo, e al ministro Galletti in particolare, la responsabilità politica dell’accaduto. Non è la prima volta che in Toscana qualcuno si accanisce contro i lupi: a gennaio, a Pitigliano, nel Grossetano, era stata abbandonata in strada la carcassa di un animale decapitato. E dal 2013, sempre in Maremma, sono state una decina le carcasse di lupo e di canide trovate in piazze o strade. In totale ogni anno muoiono in Italia 300 esemplari, a causa di “caccia illegale, trappole, bocconi avvelenati e incidenti stradali”, per il Wwf.
LE REAZIONI DI GALLETTI, BERNINI (M5S) E ENPA…
Il ministro dell’Ambiente, comunque, ha definito “atto criminale” quanto accaduto e ha chiesto “un forte impegno ai carabinieri forestali, già a lavoro sull’episodio con i reparti scientifici e il nucleo anti-bracconaggio, per individuare i responsabili di un gesto criminale e di insensata violenza nei confronti della biodiversità e in particolare di una specie duramente colpita dal fenomeno del bracconaggio”. Per Paolo Bernini del M5S il gesto dimostra “gli esiti delle attività e della politica delirante di questo e degli altri Governi precedenti sulla gestione dei lupi e con quali criminali si ha che fare e che indisturbati continuano ad agire, dopo essere stati fomentati per anni”. “Nel nostro Paese non esistono, se non sulla carta, le norme a tutela della specie particolarmente protette”, conclude. Secondo Enpa, a Suvereto siamo di fronte al “risultato della caccia alle streghe lanciata dal Ministro dell’Ambiente, da alcune Regioni, Toscana in testa, e da alcune associazioni di categoria degli allevatori e degli agricoltori, che per mesi ci hanno martellato con una inesistente emergenza-lupi”. “L’unica risposta possibile a questo crimine inqualificabile deve essere l’immediata approvazione del Piano di conservazione del lupo da parte della Conferenza Stato-Regioni nella riunione del 4 maggio” escludendo “il punto in cui si prevede la possibilità di uccidere gli animali”.
…E QUELLE DI WWF, LEGAMBIENTE, LAV E LIPU
Il Wwf annuncia un esposto in procura per denunciare il gesto e rivolge un “ennesimo appello alla conferenza Stato-Regioni affinché venga approvato al più presto, ovviamente con lo stralcio del capitolo relativo agli abbattimenti legali, il Piano di conservazione e gestione del lupo in Italia, che contiene importanti misure contro il bracconaggio”. Legambiente parla di “gesto barbaro e vigliacco, che condanniamo. Così non si aiutano gli allevatori ma si peggiora la situazione”. Per la Lega antivivisezione Lav, che ravvisa una “totale mancanza di controllo del territorio da parte delle istituzioni”, si tratta di “un chiaro messaggio intimidatorio inviato a tutti coloro che da mesi si battono perché il nuovo Piano nazionale di gestione del lupo sia approvato il prima possibile, senza la parte che riguarda le uccisioni dei lupi”. Lipu teme che il gesto tragga origine dalla “cattiva aria che ha soffiato intorno al Piano Lupo” e ritiene “occorra dare risorse e piena applicazione al Piano antibracconaggio, evitando che resti nei cassetti”.