AGGIORNAMENTI DEL 21 FEBBRAIO 2017
ORE 14.00 – CONFESERCENTI PISA: NESSUN DELFINARIO
“La notizia delle chiazze rosse sul delfino? E’ ancora da verificare”. A dirlo è Confesercenti Pisa, contattata da 24zampe per approfondire alcuni aspetti della vicenda del delfino in Arno, dopo l’idea dell’associazione dei commercianti di “sfruttarne” l’immagine ai fini turistici. Per esempio, il fiume è l’ambiente ideale per un delfino? “Non è stato costretto da nessuno a entrare così profondamente dal mare verso l’interno. Anzi, in due occasioni si è cercato di riportarlo in mare ma con il risultato che il delfino poi è sempre tornato nel fiume. Peraltro in uno spazio ben definito e circoscritto per sua scelta, non essendoci alcuna costrizione artificiale”, spiegano da Pisa. E tengono a chiarire che, a differenza degli anni passati, ora l’Arno “è un fiume sano, con una parte di acqua salata che è possibile ritrovare molti chilometri al suo interno, fino quasi al comune di Cascina”. E non è nemmeno la prima volta che un delfino si spinge tanto avanti: “Negli anni dell’immediato dopoguerra – ricordano a Confesercenti Pisa – qualcuno ricorda già la presenza di delfini in Arno”. Mentre secoli prima, ai tempi della Repubblica marinara, Pisa “aveva il suo porto sul mare quando questi arrivava praticamente all’altezza della zona in cui attualmente vive il delfino”. Per quanto riguarda l’arrivo di altri delfini, ventilato qualche giorno fa, “nessuno ovviamente pensa di creare un delfinario o una struttura artificiale. Il delfino pisano potrebbe essere una avanguardia e su questo ci affidiamo agli studi dei biologi dell’ateneo pisano che stanno seguendo il caso”. Insomma, un’idea innocente, senza secondi fini nè intenti antianimalisti. “Per la città, che sicuramente non ha bisogno del delfino per essere conosciuta in tutto il mondo, il delfino è già una attrazione turistica in più. E quindi l’auspicio è che il delfino decida ancora di vivere nel nostro fiume”. Chiazze rosse permettendo.
La predizione dell’artista: nella foto sopra, “Tuttomondo”, di Keith Haring, dipinto nel 1989 sulla parete esterna della canonica della chiesa di Sant’Antonio a Pisa. Si tratta del più grande murale mai realizzato in Europa, l’ultima opera pubblica dell’artista statunitense, nonché l’unica pensata per essere permanente. Al centro in alto c’è un tipico personaggio di Haring che sorregge un delfino.
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ORE 13.00 -IL DELFINO E’ MALATO, CHIAZZE ROSSE SUL CORPO
La scoperta di alcune chiazze rosse sul corpo del delfino che nuota da quasi due mesi nelle acque dell’Arno, a Pisa, preoccupa i veterinari che lo stanno monitorando da tempo e che ora hanno deciso di intervenire per predisporre una spedizione in acqua e accompagnarlo in mare aperto. L’animale infatti è malato e per salvarlo è necessario scortarlo nel suo habitat naturale. La notizia è stata pubblicata stamani dal quotidiano La Nazione. Il delfino è comparso per la prima volta nelle acque del fiume, in città, lo scorso 31 dicembre e da allora si è fatto vedere sempre più spesso da bambini e curiosi che affollano, soprattutto nei giorni festivi, le sponde dell’Arno per seguire le sue evoluzione. Il mammifero infatti nuota ormai indisturbato insieme ai canottieri che si allenano lungo il fiume nel tratto urbano e sono centinaia le foto postate sui social di persone che lo ritraggono mentre salta, nuota e sembra improvvisare spettacoli come in un delfinario. (Ansa)
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POST ORIGINALE DEL 19 FEBBRAIO 2017
“Il delfino in Arno? Per Pisa può essere una grande opportunità turistica da sfruttare, per mettere sul tavolo dell’offerta un ulteriore tassello”. Il delfino che dal 31 dicembre scorso continua a vivere indisturbato nelle acque dell’Arno a Pisa attira gli “appetiti” commerciali del presidente pisano di Confesercenti, Antonio Veronese, che ora pensa di farne un’attrazione turistica. “Si tratta di un evento più unico che raro che sta facendo il giro del mondo: basta passare dai lungarni per vedere quante persone continuano ad assieparsi per immortalarlo”, nota il presidente dell’associazione, che ha anche avanzato la proposta di battezzare il cetaceo Alfeo/a, per ricordare le origini greche della città: l’altro nome di Pisa è infatti Alfea. “Come sostengono gli esperti – prosegue Veronese – se non ci sono elementi di disturbo, l’animale potrebbe rimanere in Arno per lunghi periodi pur non essendo il suo habitat naturale”. Da qui la proposta di Confesercenti: “Perché non mettersi a lavoro con l’Università per capire se fosse possibile trasformare questo tratto di fiume in un luogo ideale per la vita anche di altri delfini?”. “Se fosse possibile – sottolinea Veronese – ciò produrrebbe un ritorno di immagine per una città che già nel mondo è conosciuta per la sua Torre. Un’attrazione ulteriore per i nostri lungarni intorno ai quali esistono qualificate attività commerciali che avrebbero solo vantaggi da una nuova attrazione turistica”. L’associazione ha anche lanciato un concorso fotografico: chi avesse scattato foto particolarmente suggestive al delfino le invii a stampa@confesercentitoscananord.it, in palio pranzi gratis nei ristoranti della città. (nella foto, il delfino tratto dal sito dell’associazione)