Negli Stati Uniti per la prima volta una specie di bombo – il “bombus affinis” (nella foto), che è una specie di ape – è stata inserita tra quelle “in pericolo” di estinzione. La decisione è stata presa dallo United States Fish and Wildlife Service (Fws), l’agenzia del Dipartimento degli Interni americano che si occupa di gestione e conservazione della fauna selvatica, rilevando il “drammatico declino” negli ultimi 20 anni della popolazione di questo bombo. Tra le cause un mix di fattori: perdita di habitat, malattie e parassiti, l’uso di pesticidi e i cambiamenti climatici. Si tratta anche della prima ape su suolo continentale ad essere dichiarata ufficialmente a rischio negli Usa. A novembre infatti il Fws aveva già inserito nella lista della fauna che merita speciale protezione in base all’Endangered Species Act ben 7 specie di api, ma tutte autoctone delle Hawaii (ne abbiamo parlato qui su 24zampe). Quanto al bombus affinis, un tempo molto diffuso in ben 28 Stati, dal Connecticut al South Dakota, oggi questo prezioso impollinatore ha subito un declino di quasi il 90%. Ne sopravvivono piccole popolazioni in 13 Stati e in una provincia canadese. In Europa, invece, nei giorni scorsi è arrivato l’allarme lanciato da Greenpeace riguardo agli insetticidi neonicotinoidi. L’organizzazione no profit chiede alla Ue di varare un bando totale e non parziale di questi prodotti che, colpendo gli impollinatori, potrebbero produrre danni irreversibili alla catena alimentare. Ne abbiamo scritto qui su 24zampe. Gli insetti impollinatori, sottolinea in una nota Tom Melius, direttore regionale della divisione del Midwest dell’agenzia, sono “piccoli ma potenti parti del meccanismo naturale che sostiene noi e il nostro mondo. Senza di loro le nostre foreste, i parchi, i prati, gli arbusti e la vita che sostengono non possono sopravvivere”. Ogni anno, stima il Fws, gli insetti – principalmente le api – forniscono negli Usa servizi di impollinazione per un valore di 3 miliardi di dollari. La stima del “lavoro” delle api a livello mondiale, secondo l’Earth Index della Bbc, è ben maggiore: 140 miliardi di dollari l’anno. Ne abbiamo parlato qui su 24zampe.