Negli Usa riparte la ricerca sugli “embrioni chimera”, ibridi uomo-animali

Una nuova decisione da parte del National Institutes of Health degli Stati Uniti ha revocato il divieto al finanziamento alla ricerca sugli ibridi uomo-animali. Il divieto era in vigore fin dallo scorso settembre. Ora un nuovo documento dell’Nih sembra rimuovere la moratoria, prevedendo però il bando solo all’interno di casi specifici. Inoltre i finanziamenti saranno rilasciati previo parere di un comitato etico che si atterrà a nuove linee di condotta. Le ricerche riguardano soprattutto la possibilità di mescolare materiale genetico animale ed umano a livello di cellule staminali, quando cioè non siamo ancora alla fase di specializzazione cellulare. Le nuove regole introdotte dall’Nih accorciano la finestra temporale secondo la quale le cellule umane possono essere introdotte in quelle animali prima della formazione del sistema nervoso centrale. Inoltre è vietata la riproduzione animale con cellule umane e lo sviluppo di embrioni umani in uteri animali. Le chimere, cioè gli embrioni di mammiferi cui viene aggiunto Dna umano, utilizzati per riprodurre “in provetta” modelli di malattie umane, studiarle e sperimentare farmaci, sono un campo di ricerca in forte crescita negli Stati Uniti. Un ulteriore obiettivo futuro potrebbe essere quello di progettare gli animali per far crescere organi umani. Non senza implicazioni etiche. “Immaginiamo di avere maiali dotati di cervelli umani e che essi si chiedano perché si sono condotti esperimenti su di loro. Oppure che abbiamo dei corpi umani dotati di cervelli animali e che noi diciamo: ‘Bene, non sono veramente umani, noi possiamo sottoporli a esperimenti e coltivarci organi'”, supppone Stuart Newman, ricercatore del New York Medical College. Sono ipotesi realistiche perché, per quanto il Nih non preveda di lavorare ad animali dotati di cervelli umani completi, “non ci sono leggi in questo paese che permettano d’impedirlo”. E, per quanto si tratti di scenari estremi, Newman ricorda che “la creazione di questi embrioni chimera era considerata come uno scenario estremo solo 15 o 20 anni fa”. Uno scienziato italiano, Cesare Galli, è coinvolto in un esperimento internazionale che utilizza embrioni chimera per salvare dall’estinzione, clonandolo, il rinoceronte bianco del Nord, di cui esistono ormai solo tre esemplari al mondo. Galli, comasco ma cremonese d’adozione, è conosciuto per aver clonato il primo toro, Galileo, e la prima cavalla, Prometea. Ne abbiamo scritto qui su 24zampe.