Bestiario di design. Animali in grès Petra Sarda: dalla Sardegna a Milano, sognando Parigi

Polvere di granito sardo, in decomposizione da milioni di anni. Smalti ricavati da polveri di minerali sardi. Oggetti d’uso quotidiano ispirati alla fauna autoctona sarda. A mettere insieme tutti questi ingredienti è Petra Sarda, un’azienda artigianale che da più di 35 anni produce manufatti in grès porcellanato a San Pantaleo, in Costa Smeralda, Sardegna, a pochi chilometri da Porto Cervo e Porto Rotondo. La piccola fabbrica ha riaperto da appena due anni, dopo tre di stop a causa di una vertenza fiscale che l’aveva portata a chiudere i battenti. Con la nuova gestione, hanno ritrovato vita anche gli animali che popolano il catalogo e che escono dalle mani di Gianni, il maestro ceramista: pezzi di decine di colori diversi e mille sfumature a forma di capre e lucertole, gufi e pesci, montoni e galline, ricci e conigli, anatre e tartarughe, topolini e altri ancora. Oltre che, naturalmente, tutto quello che di solito si fa in terracotta: piatti e bicchieri, vasi e ciotole, brocche e teiere. “Il segreto delle sfumature di colore – racconta Gianni – è nella cottura a fiamma rovesciata, che porta la temperatura del forno a 1.300 gradi per un giorno e una notte e consente la vetrificazione degli smalti”. Tra i grandi clienti, alberghi di lusso e facoltosi proprietari di ville. Ma con poche decine di euro si porta a casa un pezzo unico, fatto interamente a mano durante un ciclo produttivo che dura tre settimane. “Nei mesi scorsi Petra Sarda – spiega il titolare Carlo Luigi Fontana – è sbarcata a Milano (da Arform in via della Moscova), ma il sogno resta quello di aprire un punto vendita a Parigi”.

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