In India, il bracconaggio tocca un record storico: nel 2016 già uccise 28 tigri

A moment of "Fiat lux: Illuminating Our Common Home", at Saint Peter's Basilica, Vatican City, Rome, 08 December 2015. ANSA/ GIUSEPPE LAMI

Solo due settimane fa, qui, si registrava, per la prima volta nell’ultimo secolo, un aumento del numero delle tigri. Ma l’entusiasmo è durato poco: nei primi quattro mesi dell’anno sono state uccisi più esemplari in India che nell’intero 2015 a causa di un forte aumento del bracconaggio e della domanda di pelli e di altri parti del raro felino. Lo riferisce oggi The Hindustan Times con un articolo in prima pagina. Le attività illegali sono avvenute in alcuni dei più famosi parchi protetti della Tigre del Bengala, come la storica riserva di Corbett, nello stato settentrionale di Uttarakhand e quella di Kaziranga nel nord orientale Assam, dove di recente c’è stato anche un aumento di uccisioni di rinoceronti. Secondo la Società per la protezione della fauna selvatica in India (Wpsi), i bracconieri hanno ucciso 28 tigri dal primo gennaio al 26 aprile, che è un record storico. Lo scorso anno ne furono uccise 25 per prelevare pelle e altri parti che sono molto ricercate sul mercato cinese e in quelli asiatici. Un po’ dunque si allontana l’obiettivo “Tx2”, cioè il raddoppio degli esemplari entro il 2022. Si stima che nei parchi protetti indiani vivano 3.200 esemplari che rappresentano il 70% della popolazione mondiale di tigri. Nonostante la minaccia del bracconaggio, dal 2010 al 2014 il numero delle tigri è salito del 30%. Secondo la National Tiger Conservation Authority (NTCA) questo incremento è stato un successo possibile grazie a un maggiore impegno nel difendere le aree protette e nel combattere il contrabbando di zanne e pelli ma anche altre parti, magari meno nobili ma altrettanto apprezzate. Come le feci, usate contro le emorroidi, il pene, adatto a insaporire la minestra, il sangue, usato per fermentare il vino, le ossa, per creare souvenir, e la carne, ritenuta prelibata.
Nella foto Ansa/Giuseppe Lami, un momento di “Fiat lux”, lo spettacolo di luci proiettato sulla Basilica di San Pietro a Roma all’apertura del Giubileo. Le immagini, ne abbiamo scritto qui su 24zampe, erano state scelte tra i lavori di alcuni dei più importanti fotografi e cineasti, dal maestro della fotografia Sebastiano Salgado a Joel Sartore, autore di numerosi fotoreportage per il National Geographic, da David Doubilet a Greg Hugling e altri.