AGGIORNAMENTO DEL 15 OTTOBRE 2015
La dissezione pubblica della leonessa, soppressa nove mesi fa e congelata in vista di oggi, ha avuto luogo come annunciato. Ecco alcune delle foto di Afp/Scanpix Denmark/Claus Fisker dell’evento. Nella prima foto i veterinari dello zoo di Odense, in Danimarca, sono Lotte Tang Berg, a sinistra, e Rasmus Kolind, con la barba.
POST ORIGINALE DEL 14 OTTOBRE 2015
Lo zoo danese di Odense, cittadina nel centro del paese, ha in programma di fare una pubblica dissezione del corpo di una leonessa di un anno, uccisa nove mesi fa perché la struttura ospita troppi felini e non vuole favorire l’accoppiamento tra consanguinei. A febbraio dello scorso anno erano scoppiate feroci polemiche perché nello zoo di Copenaghen era stata uccisa una giraffa di circa due anni, sezionata in pubblico, davanti anche ad alcuni bambini (nella foto Rasmus Flindt Pedersen/Polfoto via AP), e poi data in pasto ai leoni. Ma nel paese nordeuropeo non è una novità: sono almeno 20 anni che vengono effettuate operazioni pubbliche di questo tipo. Lo zoo di Odense, terza città del paese, con circa 160mila abitanti, sull’Isola di Fionia nella Danimarca centrale, ha congelato il corpo della leonessa ed ha programmato la dissezione per giovedì, facendola coincidere con il periodo di vacanze scolastiche autunnali.
Il direttore della struttura, Michael Wallberg Soerensen, sabato ha detto che le dissezioni sono sempre state fatte e che non si fanno “per divertimento”, ma hanno uno scopo educativo. “Non facciamo a pezzi gli animali per divertimento. E’ importante non attribuire agli animali caratteristiche umane che essi non hanno”, ha aggiunto. Sembra, inoltre, che i bambini apprezzino la pratica, cerchino di avvicinarsi il più possibile e pongano domande sul posizionamento degli organi interni degli animali ai veterinari che operano la dissezione.
Wallberg ha anche precisato di aver cercato qualche altro zoo disponibile ad accettare la leonessa ma di non averlo trovato. Come spiega la pagina dedicata al “dibattito sulla dissezione” pubblicata sul sito dello zoo, qui, “gli spazi del giardino zoologico sono adatti solo a un certo numero di esemplari, se aumentassimo il numero di animali renderemmo le condizioni le loro di vita meno sicure”. Gli animali nati in cattività, inoltre, non possono essere rimessi in libertà, non sarebbero in grado di sopravvivere. “I predatori acquisiscono i rudimenti della caccia in età molto giovane, e quelli nati negli zoo non hanno avuto modo di fare pratica”, spiega ancora il sito. Non mancano le critiche del mondo animalista nostrano, con il presidente di Animalisti Italiani, Walter Caporale che – evidentemente non convinto dalle ragioni dello zoo danese – si chiede: “Quali insegnamenti pensiamo di dare ai ragazzi, uccidendo brutalmente gli animali e spettacolarizzando in questo modo la loro morte?”.