Con oltre 51mila tonnellate di pesce allevato in sicurezza, l’Italia si conferma uno dei player europei e mondiali di riferimento nell’acquacoltura, seppur con ampi margini di crescita. È quanto emerge dai dati produttivi 2024 elaborati dall’Api – Associazione Piscicoltori Italiani (che rappresenta oltre il 90% del comparto) presentati all’assemblea generale nella sede di Verona a cui hanno partecipato numerosi allevatori e operatori dell’acquacoltura provenienti da tutta Italia. Settore fortemente diversificato, in Italia comprende oltre 25 specie allevate in ambienti differenti, dalle acque interne alle lagune costiere fino al mare aperto. Dal quadro presentato dall’Api il valore economico del settore è stimato intorno ai 300 milioni di euro.
L’ITALIA PRODUCE ANCHE 67 TONNELLATE DI CAVIALE
Le produzioni di punta restano la trota (28.700 tonnellate), l’orata (9.900 t) e la spigola (5.100 t), cui si aggiungono 67 tonnellate di caviale, risultato che conferma il primato europeo dell’Italia e il suo posizionamento al secondo posto mondiale dopo la Cina. “Un settore che produce valore, affronta le sfide attuali e guarda avanti con fiducia” ha detto nel corso dell’assemblea il presidente Matteo Leonardi che ha presentato il piano strategico triennale. Alcuni assi prioritari del piano sono: “il rafforzamento della competitività e dell’accesso al mercato nazionale e internazionale, l’investimento in innovazione e biosicurezza, la riduzione dell’impatto ambientale e la semplificazione del rapporto tra imprese e pubblica amministrazione”. (Ansa)
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