Avere un amico a quattro zampe in età anziana riduce il ricorso alle visite mediche del 15% e garantisce notevoli benefici alla salute alla pari di un vero e proprio farmaco, oltre a rappresentare un antidoto alla solitudine, specie a Natale, ed un consistente risparmio per il Servizio sanitario nazionale: ben 4 miliardi. Gli effetti benefici per la salute e il benessere degli anziani della relazione con gli animali domestici è tra i temi al centro del 69esimo Congresso nazionale della Società Italiana di Gerontologia e Geriatria (Sigg), in corso a Firenze. L’introduzione di interventi assistiti con gli animali negli over 65, spiegano geriatri e veterinari, ha infatti un’azione benefica su demenza, ansia e depressione, ma anche la semplice compagnia di un animale domestico stimola l’attività motoria e porta a vere e proprie modificazioni fisiologiche come l’abbassamento della pressione e il rallentamento del ritmo cardiaco e respiratorio, con effetti protettiti da infarto e ictus.Tutto ciò, rileva la Sigg, si riflette, in base all’osservazione clinica degli esperti, in una riduzione del 15% delle visite mediche e in un minor impatto della spesa farmacologica, con un risparmio per il Servizio Sanitario Nazionale stimato in circa 4 miliardi di euro l’anno.
UN PET RIDUCE L’IPERTENSIONE, CONTRASTA SOLITUDINE E DEPRESSIONE, SPINGE AL MOVIMENTO
Dati molto positivi ma non nuovi: su 24zampe già nel 2015 abbiamo pubblicato l’indiagine del Centro studi Sic-Sanità in cifre per Federanziani. “I risparmi sono stati calcolati alla luce della riduzione dei costi legati alla gestione di alcune delle principali patologie croniche quali diabete, patologie cardiovascolari e depressione, possibile grazie alla diffusione degli animali domestici – spiegava il Presidente di FederAnziani Senior Italia, Roberto Messina –. L’attività fisica legata al possesso di un animale contribuisce alla prevenzione e al contrasto delle patologie metaboliche. La presenza di un animale da compagnia contribuisce alla riduzione dell’ipertensione oltre a rappresentare, soprattutto per gli anziani soli, un efficace mezzo di contrasto della solitudine e della depressione che spesso si associa ad essa”. L’anno dopo, anche Lav Lega Anti Vivisezione (Lav) e i sindacati dei pensionati di Cgil, Cisl e Uil avevano avviato una campagna di sensibilizzazione: “Questa è una vecchia amicizia” puntava a promuovere le adozioni dei tanti animali adulti che affollano i canili e i gattili di tutta Italia, per i quali la possibilità di essere accolti in famiglia è spesso remota. Per Lav un’iniziativa tre volte virtuosa perché “migliora la vita dell’animale, della persona che lo accoglie e aiuta la società a fronteggiare il costoso fenomeno del randagismo: per ogni cane in canile i Comuni spendono circa mille euro all’anno”. Federanziani anche nel 2019 spingeva per le adozioni con il progetto “Insieme è meglio”.
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