Salerno, bimbo di 15 mesi azzannato e ucciso da due pitbull

Un bambino di 15 mesi è stato azzannato da due pitbull a Campolongo, in provincia di Salerno, questa mattina ed è morto per le ferite riportate. La mamma del bambino è rimasta ferita nel tentativo di difendere il figlio, ma non sarebbe in pericolo di vita. A quanto si apprende, secondo una prima ricostruzione, il piccolo si trovava in giardino in braccio allo zio, quando, uscendo di casa, i due cani l’avrebbero azzannato strappandolo letteralmente dalle braccia dell’uomo, rimasto illeso.

I PITBULL NON ERANO SORVEGLIATI E SAREBBERO FUGGITI DA UN CORTILE

I pitbull sono di proprietà della padrona di casa e non erano sorvegliati. “La famiglia del piccolo è in affitto in questa casa i cui proprietari sono anche i padroni dei due pitbull“, ha affermato il sindaco di Eboli, Mario Conte. “La famiglia della vittima non aveva rapporti con quei cani, non erano loro a gestirli”, ha aggiunto. I cani, secondo quanto ricostruito dai carabinieri della compagnia di Eboli, sarebbero fuggiti da un cortile, raggiungendo il giardino della villetta della vittima. La padrona dei cani non sarebbe più residente in zona e nemmeno suo marito, di nazionalità straniera, ma avrebbero lasciato i cani lì. “Il servizio veterinario prenderà in carico entrambi i pitbull“, ha detto il sindaco.

LE REAZIONI

Ma quello che è accaduto stamani “deve essere di monito a chi possiede questo tipo di cane”, ha sottolineato Conte. L’Organizzazione internazionale protezione degli animali (Oipa) chiede al legislatore di regolamentare la detenzione di determinati tipi di cani che troppo spesso vengono scelti anche da persone non in grado di gestirli correttamente. L’associazione Earth, informa una nota, da tempo chiede l’obbligo di patentino per tutti i proprietari di cani indipendentemente dalla razza e punta il dito sulla inefficacia delle Asl, che “sottovalutano gravemente” la questione. Per il Codacons, “ogni anno si contano in Italia circa 70mila aggressioni a danno dell’uomo da parte di cani. Non tutte le razze sono adatte a chiunque”, conclude il Codacons. (nella foto Ansa in alto uno dei due cani)

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AGGIORNAMENTO DEL 25 APRILE 2024

Una comunità in lutto per l’ultimo saluto oggi a Francesco Pio, il bambino di 13 mesi ucciso da due pitbull mentre si trovava in braccio a uno zio. I funerali si sono svolti nella parrocchia SS. Giuseppe e Fortunato di Borgo Aversana a Battipaglia, vicino a Campologo di Eboli, dove risiede la famiglia e si è verificata la tragedia. Affranti i familiari del piccolo che non si danno pace. “Parlo a nome della famiglia D’Amaro – dice ai giornalisti la zia Virginia – non abbiamo parole per quanto accaduto. Il mio pensiero va a mio nipote che non c’è più. A prescindere di chi sia la colpa, lui non c’è più. Era come un figlio. La mia famiglia chiede solo giustizia. È un dolore che solo chi lo ha vissuto può capire”. “Non conoscevamo la famiglia – dicono alcune donne nel piazzale antistante la chiesa – ma era giusto stare qui oggi. Francesco Pio ora è un angelo che è volato in cielo. Sono una mamma – spiega una in particolare – non oso immaginare il dolore per questa perdita”. Il sindaco di Eboli, Mario Conte – che ha proclamato lutto cittadino per oggi – prima di partecipare alle esequie, stamattina, si è recato alla Casa del commiato. “Sono vicino a questa famiglia per la tragedia che l’ha colpita. Continuo a ribadire che sia necessaria una regolamentazione per chi ha questi cani, ci vuole un patentino. Resto impressionato dalla violenza con la quale i pitbull lo hanno aggredito non lasciandogli scampo. Ho parlato nuovamente con il nonno, il quale mi ha raccontato che si trovava fuori al cancello chiuso e non è riuscito ad entrare. Lo zio che lo teneva in braccio, mentre usciva dalla casa, è stato attaccato dai due cani e uno di questi lo ha morso ad un ginocchio; nel piegarsi perché colpito, il cane ha azzannato il piccolo. È intervenuto anche l’altro figlio senza riuscirci”. (Ansa)

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