AGGIORNAMENTO DELLE 21.15 – L’ORSO JUAN CARRITO NON CE L’HA FATTA
Secondo quanto riporta la Tgr Rai Abruzzo nel link sotto, l’orso Juan Carrito, inizialmente dato per “agonizzante”, è morto dopo il trasporto a Pescasseroli, dove è arrivato narcotizzato per essere curato. Lo conferma il Pnalm Parco nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise: “Non ci sono parole per quello che è successo. Juan Carrito era un orso problematico ma al Parco abbiamo fatto di tutto, contro tutto e tutti, per dargli una chance e farlo rimanere libero. Ora ci ha lasciato… Stasera siamo tutti un po’ più poveri perchè se ne è andato uno di famiglia” ha dichiarato il Presidente del Parco, Giovanni Cannata. L’incidente è avvenuto stasera sulla Strada Statale 17, prima della della Galleria G. Fiore, fuori dal Parco. Juan Carrito, noto anche con la sigla M20, è morto dopo alcuni minuti di agonia a causa del trauma riportato nell’impatto con la vettura in transito. “Fortunatamente la persona alla guida non sembra aver riportato traumi – scrive il Pnalm -. Sul posto sono intervenuti per i primi soccorsi, Guardiaparco, Carabinieri, Carabinieri Forestali e il veterinario la D.ssa Scioli del Servizio Veterinario di Castel di Sangro”.
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POST DELLE 19.24
Un orso bruno marsicano è stato investito da un’auto sulla strada per il bivio del cimitero di Castel Di Sangro, nell’aquilano d’alta quota. Si tratterebbe di Juan Carrito, l’orso diventato famoso per le sue scorribande tra Abruzzo e Molise. L’animale sarebbe stato investito da una Opel corsa bianca, completamente distrutta dall’impatto. Stanno bene conducente e passeggeri del veicolo. “L’orso era agonizzante”, ha dichiarato Luigi Del Castello che passava sul luogo dell’incidente. Sul posto sono intervenuti i carabinieri di Castel di Sangro. Il plantigrado, un esemplare di orso bruno marsicano di 150 chili, è uno dei 4 gemelli di mamma Amarena, nato nel Parco nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise nel 2020.
La notizia della morte dell’orso Juan Carrito, divenuto per tutti mascotte della nostra regione, è motivo di tristezza per tutti noi abruzzesi e non solo.
Lo ricorderemo per la sua natura irriverente e libera, con cui si è presentato all’Abruzzo e al mondo.Ciao Juan Carrito! pic.twitter.com/5p4NsFdOHn
— Luciano D'Alfonso (@lucianodalfonso) January 23, 2023
UN GRAVE DANNO PER LA POPOLAZIONE DI ORSI MARSICANI
Un orso confidente, hanno spiegato gli esperti dell’area protetta, che si spostava senza problemi tra Roccaraso e Pescasseroli, sempre nell’aquilano montano, in cerca di cibo. Catturato più di un anno fa per questioni di sicurezza, l’animale è poi tornato libero. Si tratta di un grave danno per la popolazione di questo plantigrado: in Italia, in base ai recenti censimenti, sono rimasti poco più di 50 esemplari della specie, evidentemente a rischio di estinzione. Attraverso i progetti dell’Unione europea l’impegno era di raddoppiare l’areale della specie e il numero di individui presenti entro il 2050.
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AGGIORNAMENTO DELLE 21.45 – LE REAZIONI ALLA MORTE DI JUAN CARRITO
WWF – “L’orso Juan Carrito è morto si può dare per certo. È veramente una brutta notizia”. Lo ha detto Mena Ricci, delegata regionale del Wwf Abruzzo, riferendo del decesso dell’Orso M20′, conosciuto con il nome di Juan Carrito, investito oggi da un’auto attorno alle ore 18.30 sulla statale 17 al bivio per il cimitero di Castel di Sangro, nell’aquilano. “Siamo tutti molto scossi – ha aggiunto la delegata – Juan Carrito ha mostrato tutte le problematiche che si hanno sul territorio rispetto alla convivenza con i grandi carnivori. Purtroppo questa era una morte che nessuno voleva sentire in questo modo. Orsi sempre sulle strade, sempre investiti – ha continuato – Ci ricorda che comunque le minacce che subisce questa sottospecie unica al mondo sono ancora troppe sul nostro territorio e gli interventi da fare sono tanti e diffusi”. Poco più di 50 esemplari di Orso bruno marsicano, il Wwf è impegnato in un progetto per raddoppiare il numero degli orsi della sub-specie Orso bruno marsicano, entro il 2050.
REGIONE ABRUZZO – “Ho appreso con grande dolore la notizia dell’investimento mortale di Juan Carrito, l’orso marsicano più famoso e amato d’Abruzzo, avvenuto sulla statale 17 all’altezza di Castel di Sangro. L’orso è stato investito da un residente del luogo, il presidente della provincia e sindaco di Castel di Sangro, Angelo Caruso mi ha informato dell’evento, inviandomi dei video in cui si vedeva l’orso pesantemente colpito. La sua perdita rattrista non solo l’Abruzzo, ma il mondo intero che ha scoperto l’Abruzzo e la bellezza degli orsi attraverso i numerosi video che lo ritraevano sin da cucciolo con i suoi fratelli e l’orsa Amarena”. Lo ha dichiarato il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio. (LaPresse)
PARCO ABRUZZO – Juan Carrito, il giovane orso marsicano diventato un mito per le sue scorribande nell’Abruzzo montano, è morto. E’ stato investito e ucciso a Castel di Sangro da un automobilista. “Sono sconvolto – dice Luciano Sammarone, direttore del Parco nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise – è come se fosse scomparso un familiare”. L’incidente a Castel di Sangro, nell’Aquilano. “In un tratto – dice il direttore – dove c’erano le recinzioni e tutto quanto serve per la protezione di questi animali. Stavamo lavorando per lui, fino a poco fa”. (Adnkronos)
ENPA (su Twitter) – Juan Carrito l’orso è morto. Ci domandiamo come sia stato possibile. Ci domandiamo a quale velocità andasse l’auto investitrice. Niente ci restituirà questa creatura buona che non abbiamo saputo proteggere. RIP
LAV (il presidente Gianluca Felicetti su Twitter) – Tanto era stato considerato, da qualcuno, un problema per noi umani che noi umani abbiamo ucciso l’orso Juan Carrito su una striscia d’asfalto.Gli togliamo spazio vitale, divoriamo la natura e ci stupiamo che gli animali selvatici cerchino di sopravvivere avvicinandosi agli umani
NICOLA BRESSI (naturalista del Muse di Trieste su Twitter) – “Morto l’orso Juan Carrito. Lo ha investito un’auto. Era il simbolo del Parco Nazionale d’Abruzzo” Ma che strano, eh? Un animale selvatico che abbiamo lasciato abituare a frequentare case e strade, è morto investito ancora giovanissimo. Porca miseria!
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