Dopo l’Arno, ha oltrepassato anche il Po. Continua il viaggio dell’istrice (Hystrix cristata) lungo la penisola italiana per adattarsi al riscaldamento del clima e trovare nuove aree per vivere e riprodursi. Ne dà notizia la Lipu, grazie alla sequenza video registrata da una “fototrappola” installata da quattro studenti dell’Università di Pavia nel territorio di Bereguardo, all’interno del Parco naturale della Valle del Ticino. Impegnati nel corso di Zoologia ed etologia applicata, gli studenti hanno ripreso il mammifero di notte, con l’infrarosso, attraverso un meccanismo di attivazione automatico che rileva la presenza di oggetti in movimento davanti all’obiettivo (nella foto e nel video tratti dal sito Lipu).
Le immagini mostrano chiaramente un esemplare adulto di istrice che si muove nel sottobosco in prossimità di una tana di tasso, un altro mammifero di simili dimensioni che è comune nel parco. “Si tratta di una preziosa testimonianza della presenza di questa specie di mammifero, tipica del Mediterraneo – conferma Giuseppe Bogliani, docente all’Università di Pavia – Da alcuni decenni l’istrice sta espandendo il suo areale verso Nord come conseguenza delle modificazioni climatiche in corso”.
La presenza dell’istrice è un’ulteriore testimonianza del ruolo che il Parco del Ticino sta svolgendo quale corridoio ecologico che congiunge l’area appenninica con l’area alpina. “Questo avvistamento – afferma Claudio Celada, direttore Conservazione natura della Lipu – conferma l’importanza di liberare le reti ecologiche dalle interruzioni causate da strade, autostrade, ferrovie e insediamenti industriali, permettendo ad animali come mammiferi e anfibi di spostarsi senza barriere e di cercare territori più idonei per la sopravvivenza”.
“Nei giorni scorsi – prosegue Celada – proprio il corridoio ecologico che collega il Parco del Ticino con il Campo dei Fiori è stato ripristinato dal progetto Life Tib in provincia di Varese, grazie a opere di deframmentazione e ricostruzione di habitat andati persi. Ora, il Campo dei Fiori, sopra Varese, è collegato al Parco del Ticino e quindi alla pianura padana e agli Appennini. Si tratta di un risultato di grande valore, che consentirà a tante specie di spostarsi liberamente lungo la direttrice nord- sud del paese”.
Sino agli anni ’70, l’istrice raggiungeva a Nord la valle dell’Arno, in Toscana. Inverni sempre più miti gli hanno consentito di superare gradualmente il crinale appenninico. Recentemente ne era stata segnalata la presenza nell’Oltrepo pavese e, negli scorsi tre anni, anche nei dintorni di Pavia, a Nord del Po. Quella di Bereguardo è la prima osservazione di un animale vivo e in apparente buona salute.