LAV: PROPOSTA A RENZI, “CREARE UN CENTRO RICERCA SENZA ANIMALI SU AREA EXPO”
Save the Dogs and other Animals Onlus è diventata socio dell’Istituto Italiano della Donazione, organismo che attesta l’uso chiaro, trasparente ed efficace dei fondi raccolti da un ente non profit. Save the Dogs è la prima associazione per la protezione degli animali in Italia ad ottenere il marchio “Donare con fiducia”, concesso a quelle organizzazioni che dal punto di vista finanziario e gestionale hanno superato la verifica annuale. Ad essere stati esaminati, dunque, non sono solo i conti di Save the Dogs, ma anche il funzionamento degli organi di governo, la comunicazione con i sostenitori e il trattamento dei dipendenti. Save The Dogs and other Animals, presieduta da Sara Turetta, nasce per dare una risposta alla tragica emergenza che coinvolge i cani randagi in Romania, dove dal 2001 migliaia di animali vengono eliminati ogni anno dalle autorità con metodi brutali. Principale finalità è quindi il contrasto al fenomeno del randagismo tramite un approccio integrato che comprende la sterilizzazione dei cani, l’identificazione e registrazione degli animali con padrone, l’adozione, piani di educazione nelle scuole dell’obbligo e attività di lobby a livello internazionale.
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Per l’Oipa (Organizzazione Internazionale Protezione Animali) le notizie sulle condizioni degli animali all’interno dell’azienda agricola Castel di Guido sono gravissime. Le terrificanti immagini e video pubblicati rappresentano delle condizioni disumane degli animali, inaccettabili a maggior ragione se le responsabilita’ sono del Comune e della Regione, istituzioni preposte per Legge alla tutela del benessere degli animali. «Chiederemo all’Autorita’ Giudiziaria di avviare un’inchiesta acquisendo il materiale pubblicato – dichiara Claudio Locuratolo responsabile dei rapporti istituzionali dell’Oipa di Roma -. Oltre le inchieste e le denunce richiediamo che intervengano subito i responsabili comunali e regionali e gli organi preposti alla vigilanza e ai controlli per porre fine alle sofferenze degli animali che abbiamo visto annaspare nel fango fino al petto o costretti in minuscole gabbie». L’Oipa auspica un interessamento diretto del Commissario Straordinario Francesco Paolo Tronca e del Presidente Nicola Zingaretti. Un’azienda pubblica che potrebbe essere il fiore all’occhiello dell’amministrazione Capitolina non puo’ macchiarsi di gravi crudelta’, l’Oipa chiede la riconversione in un luogo «cruelty free» dove alle porte di Roma sia possibile ammirare questi bellissimi animali in liberta.