Sono 306 i focolai di influenza aviaria che dallo scorso ottobre ad oggi hanno interessato gli allevamenti di pollame da carne in Italia, soprattutto in Veneto e Lombardia, e 13-14 milioni i capi abbattuti per fermare l’avanzata dell’epidemia, Lo si apprende dal report dell’Istituto Sperimentale Zooprofilattico delle Venezie. aggiornato all’11 gennaio. La maggior parte dei virus sono stati identificati come appartenenti al sottotipo H5N1. Le province interessate sono soprattutto Verona e Mantova – quelle con la maggiore concentrazione di allevamenti di pollame – con casi sporadici nel bresciano e nel rodigino.
DIECI GIORNI FA I FOCOLAI RISULTAVANO TUTTI ESTINTI
Per fermare il propagarsi dell’epidemia gli allevatori sono stati costretti ad abbattere tutti i capi, un numero compreso tra 13 e 14 milioni di volatili. Alla data del 10 gennaio, tutti i focolai censiti sono stati ritenuti estinti. L’aviaria è stata riscontrata dall’IzsV anche in alcune specie selvatiche: si tratta solo di 17 casi, in diverse zone d’Italia, l’ultimo dei quali censito il 31 dicembre scorso. Tra questi casi, anche un gufo reale, che potrebbe aver contratto il virus nutrendosi di parti di carcasse di animali già ammalati. (Ansa)
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