HIMALAYA: OLTRE 200 NUOVE SPECIE SCOPERTE IN SEI ANNI
Una scimmia che starnutisce, un pesce che “cammina” e una sorta di “serpente gioiello”, ornato di giallo, rosso e arancione: sono alcune delle 211 nuove specie scoperte tra il 2009 e il 2014 in Himalaya orientale, un patrimonio di biodiversità. Lo rivela il nuovo rapporto del Wwf “Hidden Himalayas: Asia’s Wonderland”, in cui si descrivono le nuove specie identificate da scienziati provenienti da varie organizzazioni. Si tratta di 133 piante, 39 invertebrati, 26 pesci, 10 anfibi, rettili, un uccello e un mammifero. Tra le specie più curiose scoperte nella regione, che ospita anche le tigri del Bengala e i rinoceronti indiani a rischio estinzione, c’è il Rhinopitecus Strykeri, una scimmia molto facile da individuare quando piove: l’acqua si infila nelle sue narici, che sono rivolte verso l’alto, provocando una raffica di starnuti. Altrettanto clamoroso il “pesce fuor d’acqua”, un esemplare di Channidae (testa di serpente) in grado di respirare fuori dall’acqua, di sopravvivere fino a 4 giorni sulla terraferma e di percorrere alcune centinaia di metri. Particolare anche una specie di serpente dai colori sgargianti, che sembra uscito da un laboratorio di gioielleria. Il rapporto del Wwf sottolinea come appena il 25% degli habitat originari d’alta quota himalayani possano considerarsi intatti. Centinaia di specie che vivono in Himalaya orientale sono considerate minacciate a livello globale. La regione subisce la costante pressione di una serie di minacce: in primis il cambiamento climatico, ma anche la deforestazione, il pascolo eccessivo, il bracconaggio, il commercio di fauna selvatica, l’estrazione mineraria, l’inquinamento e lo sviluppo dell’energia idroelettrica, che insieme alla crescita della popolazione hanno contribuito alle pressioni sugli ecosistemi fragili della regione. (Ansa)
USA: OBAMA CREA DUE NUOVE RISERVE MARINE PER SALVAGUARDARE AMBIENTE
Il presidente Obama continua la sua battaglia per la protezione dell’ambiente e annuncia la creazione di due riserve marine: in Maryland e in Wisconsin. Non succedeva da 15 anni. L’occasione per annunciare l’iniziativa e’ stata la seconda edizione della conferenza internazionale ‘Our Ocean’ (il nostro oceano) che quest’anno si tiene in Cile. Si tratta di un ulteriore passo dell’amministrazione Obama nella salvaguardia delle acque e dell’ambiente in generale preceduta l’anno scorso dalla ‘The Pacific Remote Islands Marine National Monument’, un’area di oltre un milione di kmq nell’oceano Pacifico nella quale e’ vietata la pesca commerciale e qualsiasi attività’ estrattiva. In un video messaggio ai partecipanti alla conferenza, Obama ricordando la sua infanzia alle Hawaii e in Indonesia, ha detto di avere sempre avuto un amore speciale per l’oceano. “Le nostre economie, i nostri mezzi di sostentamento e il nostro cibo – ha sottolineato – dipendono tutti dai nostri oceani. Tuttavia sappiamo che le nostre azioni li stanno cambiando. L’effetto serra sta rendendo i nostri mari sempre più’ caldi, l’inquinamento marino danneggia i pesci e la fauna selvatica e questo interessa tutta la catena alimentare. La pesca illegale esaurisce gli approvvigionanti ittici mondiali”. Contro l”Overfishing’, l’amministrazione ha annunciato un’altra iniziativa globale ‘Sea Scout’, con lo scopo di combattere qualsiasi attività’ non regolamentata. In linea con Obama, Michelle Bachelet, presidente del Cile, ha vietato la pesca commerciale e trivellazioni a largo della famosa isola di Pasqua. Si tratta della terza area marina protetta più’ grande al mondo.
CILE: UN NUOVO IMMENSO PARCO MARINO INTORNO ALL’ISOLA DI PASQUA
Una nuova e immensa riserva marina intorno all’Isola di Pasqua, nell’Oceano Pacifico, per proteggere la preziosa fauna marina. Sarà istituita dal Cile, come annunciato dalla presidente cilena Michelle Bachelet, fra gli applausi, in apertura della conferenza internazionale sulla protezione degli oceani a Valparaiso. Bachelet ha detto che le autorità lavoreranno insieme agli abitanti del luogo: «Lavoreremo insieme con la comunità locale – ha spiegato – per creare questa riserva che consentirà agli indigeni Rapa Nui di conservare le loro antiche tradizioni di pesca». Il Cile avrà così un immenso parco marino, un’area di oltre 631mila chilometri quadrati da proteggere, ricca di fauna. Qui nuotano squali, tonni, marlin, è una risorsa fondamentale per gli abitanti dell’isola. Nel mirino, infatti, c’è soprattutto la pesca illegale. Nell’area operano già organizzazioni di controllo e un’impresa di rilevazioni satellitari, che identifica i pescherecci abusivi, ma molto resta ancora da fare.