E’ un lupo o un cane randagio quello che ha aggredito una donna di 47 anni, in vacanza in un villaggio turistico sul litorale adriatico di Otranto, in Salento? Mentre faceva jogging nella pineta adiacente alla spiaggia la donna è stata assalita e sul posto sono intervenuti i sanitari del 118. Hanno trasportato la turista al pronto soccorso dell’ospedale di Scorrano, dove le sono stati medicati graffi e morsi sulla parte bassa della schiena e alle gambe. In alcuni casi si è reso necessario il ricorso a dei punti di sutura. E’ stata la stessa signora a raccontare i fatti e dell’accaduto sono stati informati i carabinieri. Si tratta della seconda aggressione denunciata nella zona, un’area Sic dove sono stati avvistati da tempo più esemplari di lupo. Ma gli animalisti di Enpa sono scettici. Anche se qualche settimana addietro un animale, forse lo stesso che si aggira nella zona dimostrando generalmente una insolita mansuetudine e familiarità con i bagnanti, aveva strappato il vestito ad una bambina anche lei ospite del villaggio, Enpa invita alla cautela.
SCETTICI GLI ANIMALISTI DI ENPA: I LUPI NON ASSALTANO UOMINI DA 150 ANNI
La Protezione animali ricorda che “da più 150 anni non risultano attacchi all’uomo da parte dei lupi. Il lupo è per natura schivo e difficilmente si avvicina. Diversa invece la situazione del randagismo in Puglia – prosegue l’Enpa – dove il fenomeno è una vera piaga: il 99,9% delle aggressioni sono dovute a cani randagi molto simili ai lupi. Ricordiamo infatti che, purtroppo illegalmente, per portare avanti la razza di cane del lupo cecoslovacco c’è chi illegalmente utilizza animali selvatici. Sarà quindi molto importante aspettare il risultato delle indagini in corso. Per quel che riguarda gli agricoltori – aggiunge l’Enpa – invitiamo le associazioni di categoria a non lanciare allarmismi inutili e nocivi ma piuttosto a diffondere le buone pratiche del rispetto delle normative vigenti e della prevenzione. Per evitare danni causati da qualsiasi animale, infatti, è fondamentale ricorrere a tutti i mezzi di protezione a disposizione e previsti dalla legge come le recensioni fisse, gli strumenti di dissuasione, la guardania o la sorveglianza del bestiame”.