Il suo chihuahua, Moschino, il 18 dicembre del 2015 nella centralissima via Ponte Marino di Ravenna, fu azzannato a morte da un pitbull di nome Thor. Ora il giudice civile del Tribunale della città romagnola, oltre al danno patrimoniale quantificato in poco più di 3mila euro tra valore del cane, spese per il veterinario e di cremazione, ha riconosciuto alla padrona, una 67enne titolare di un boutique del centro, quasi 10.500 euro di danno non patrimoniale per via delle ripercussioni biologiche di tipo psichiatrico derivanti dalla perdita dell’animale. In particolare, il giudice – come riportato da “il Resto del Carlino” – ha legato quest’ultima voce alla consulenza del medico legale incaricato che aveva fissato “un danno biologico permanente nella misura del 4%”.
IL PADRONE DEL PITBULL HA DICHIARATO DI CONDIVIDERE LA SENTENZA
Inoltre, si legge nella sentenza appena depositata, “deve riconoscersi la richiesta personalizzazione per il venire meno del particolare legame che legava la padrona al proprio cane”. Il fatto si era verificato quando Moschino, seduto sulla soglia del negozio della sua padrona, era stato azzannato al collo da Thor. I proprietari – ovvero la famiglia di un noto imprenditore locale, al tempo consigliere comunale di centrodestra in piena corsa per le elezioni amministrative – dovranno pagare anche più di 5mila euro di spese di lite e la Consulenza Tecnica d’Ufficio. Quel giorno a condurre il pitbull c’era la moglie ma il marito a mezzo stampa ha precisato che si trattò di un incidente, di essersi da subito scusato e di essere contento per come è finita in tribunale, ritenendo giusto che la padrona di Moschino debba essere risarcita per l’enorme perdita subita.