Un cacciatore è stato ucciso dal proprio cane, che avrebbe accidentalmente messo le zampe sul grilletto del suo fucile carico posato a terra, facendo partire un proiettile. Lo riferisce la Tass citando un investigatore della regione di Perm, dove e’ avvenuta la tragedia. L’uomo era andato a caccia con altri due compagni e – almeno secondo la loro versione – i tre avevano deciso di fare una pausa lasciando a terra le armi. Il cane sarebbe saltato sul grilletto di uno dei fucili, puntato sfortunatamente ma anche incautamente contro uno dei cacciatori. Gli investigatori non escludono che la vittima possa essere stata uccisa accidentalmente da uno dei compagni ma non hanno aperto per ora alcuna indagine, in attesa della perizia balistica. La moglie del cacciatore rimasto ucciso, intanto, ha allontanato di casa il cane. (Ansa)
RUSSIA: CANE SALTA SUL GRILLETTO E UCCIDE IL PADRONE CACCIATORE
CESENA: IL COMUNE DICHIARA GUERRA ALLE NUTRIE, “SONO TANTE E FANNO DANNI, SCELTA OBBLIGATA”
Si apre la caccia alle nutrie nel Comune di Cesena. Il territorio e’ infatti infestato da questi roditori che si riproducono velocemente e provocano «ingenti danni ambientali e idraulici», cosi’ come sanitari. Per questo l’amministrazione vara un piano per il loro contenimento delle nutrie. «Una scelta obbligata», spiegano il sindaco Paolo Lucchi e l’assessore alla Sostenibilita’ ambientale Francesca Lucchi: le gallerie e i cunicoli che scavano lungo gli argini dei corsi d’acqua e dei canali, infatti, riducono il terreno simile a una spugna e lo rendono piu’ fragile, aumentando i pericoli in caso di innalzamento delle acque. Inoltre le nutrie minacciano le zone di nidificazione e di alimentazione di numerose specie di uccelli e danneggiano le colture agricole, «senza sottovalutare i rischi sanitari». Infine sono portatrici di malattie pericolose per l’uomo, come la leptospirosi e la salmonella. Il piano di contenimento punta prioritariamente sull’utilizzo delle gabbie-trappola ma anche di armi da fuoco. E’ invece vietato l’uso di veleni e di qualsiasi altro metodo non selettivo. Ad occuparsene forze di polizia, cacciatori durante la stagione venatoria, agricoltori e quanti incaricati dagli enti pubblici. (Dire)
BRINDISI: RIFIUTI CANILE IN DISCARICA SOLIDI URBANI, SCATTANO RINVII A GIUDIZIO
Gli scarti prodotti da un canile/rifugio venivano destinati alla discarica di rifiuti solidi urbani di Autigno, invece che a una struttura specializzata. E’ quanto sarebbe accaduto secondo l’accusa a Brindisi, tra il 2011 e il 2012. Stamane la Polizia di Stato ha notificato i rinvii a giudizio nell’ambito dell’inchiesta denominata `Canile Dog’s Village´, condotta dalla Digos e dal Noe dei carabinieri e coordinata dalla Procura della Repubblica della città pugliese. Le indagini sono partite dall’analisi di flussi di rifiuti urbani giudicati anomali, riscontrando condotte illecite nell’ambito del conferimento e smaltimento dei rifiuti. La tipologia (prevalentemente escrementi animali) e i volumi erano palesemente incompatibili.
In pratica sia la classificazione attribuita che la documentazione di accompagnamento del rifiuto era falsa, ritengono gli investigatori, in modo da rendere omogenea la categoria, corrispondente appunto a quella prevista per i rifiuti solidi urbani ed assimilati, permettendone così il conferimento e smaltimento nella discarica di Autigno, non abilitata né idonea per quella tipologia di scarti. I gestori della discarica avrebbero omesso di esercitare tutti i controlli e la vigilanza prevista dalle disposizioni di legge e dalle norme contrattuali d’appalto con il Comune di Brindisi, proprietario del sito, permettendo l’abbancamento di svariate tonnellate di materiale. Per queste ragioni, il sostituto procuratore Valeria Farina Valaori ha individuato come parti offese il Ministero dellì’Ambiente, la Regione Puglia, l’amministrazione provinciale il Comune e l’associazione Italia Nostra. (Kronos)