L’equipaggio della nave Sam Simon di Sea Shepherd ha contribuito alla liberazione di una verdesca lunga 3 metri da una spadara illegale al largo dell’isola di Alicudi, nell’arcipelago delle Eolie. Le spadare, reti adatte al mare aperto e lunghe anche decine di km, sono illegali in quasi tutti i paesi dal 2003 ma ancora molto diffuse nel Mar Mediterraneo. Dopo un’ispezione iniziale con delle piccole imbarcazioni, l’equipaggio si è coordinato con la Guardia Costiera italiana per far salire a bordo della nave dell’Autorità Marittima di Catania gli ispettori nazionali della pesca. Una volta verificato che la rete lunga 5 chilometri fosse una spadara, l’equipaggio ha proceduto alla confisca. Intrappolati tra le maglie della rete mortale sono stati trovati 40 pesci, compresi due squali di cui uno vivo e quindi rilasciato in mare.
NEI GIORNI SCORSI IL SEQUESTRO DI UN’ALTRA SPADARA, MEZZO FUORILEGGE DAL 2003
L’intervento è avvenuto nell’ambito dell’operazione Siso, una campagna finalizzata a fermare la pesca illegale, con particolare attenzione all’uso di attrezzature illegali come le spadare nelle isole Eolie del Mar Mediterraneo, patrimonio dell’umanità dell’Unesco. A questa si aggiunge l’operazione dei giorni scorsi che con il Centro Controllo Nazionale Pesca (CCNP) del Comando Generale del Corpo delle Capitanerie e la guardia Costiera di Salina, ha individuato una “spadara” in cui sono rimasti intrappolati 5 pesci spada (morti da giorni nelle sue maglie) e uno squalo, di oltre 2 metri di lunghezza. Negli anni passati, le spadare hanno ucciso un numero smisurato di Capodogli, Tartarughe, Tonni, Pesci Spada, Squali e Mammiferi Marini.