AGGIORNAMENTO DEL 12 SETTEMBRE 2015: FERENTINO, UOMO FERMATO PER OMICIDIO COLPOSO
I Carabinieri del Reparto Operativo Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Frosinone con quelli della Compagnia di Anagni e della Stazione di Ferentino hanno sottoposto al fermo un 67enne ritenuto responsabile di «omicidio colposo, fabbricazione e detenzione di armi da sparo clandestine e omissione di soccorso. L’uomo sarebbe colui che dopo aver accidentalmente sparato a Renato Bondatti, il 63nne trovato morto giovedi’ mattina a Ferentino, sarebbe fuggito senza prestare soccorso al cacciatore.
Angelo Dell’Uomo il presunto responsabile della morte di Luciano Bondatti voleva uccidere un cinghiale e invece avrebbe colpito il suo vicino. L’uomo, infatti, è il proprietario del terreno confinante a quello nel quale è stato trovato il corpo di Bondatti. I carabinieri hanno ricostruito i fatti partendo da elementi concreti: la presenza sul terreno e sul corpo di Bondatti di polvere esplodente. Perquisizioni a tappeto in zona, a Ferentino, hanno consentito di rinvenire proprio in casa di un vicino quanto necessario a preparare artigianalmente trappole esplosive per animali. Angelo Dell’Uomo al momento è sotto interrogatorio.
AGGIORNAMENTI DEL 10 SETTEMBRE 2015
ENPA: VA FATTA CHIAREZZA, POTREBBE ESSERE BRACCONAGGIO
L’Ente Nazionale Protezione Animali chiede sia fatta la massima e tempestiva chiarezza sulle cause della morte dell’uomo trovato stamani privo di vita nelle campagne del Frusinate. Alcuni organi di informazione avanzano infatti l’ipotesi che il decesso, per il quale l’associazione esprime il proprio cordoglio, sia stato causato dalla reazione di un cinghiale, altre invece attribuiscono la morte a tre pallettoni calibro 12, comunemente usati per la caccia al cinghiale. Se questa versione fosse confermata ci troveremmo in presenza di un gravissimo atto di bracconaggio poiche’ il calendario venatorio del Lazio 2015-2016 prevede la caccia al cinghiale dal 1° novembre 2015 al 1° gennaio 2016, salvo facolta’ delle Province di anticiparne l’esercizio a partire dal 1° ottobre. «Ancora una volta occorre approfondire circostanze e cause, per non alimentare pretese emergenze- commenta l’Enpa- d’altro canto, la nostra associazione e’ da sempre impegnata in tal senso. Su questa materia, abbiamo gia’ presentato alle Regioni le nostre proposte chiare e razionali per affrontare in maniera realmente efficace i problemi laddove si presentino. Gli animali di per se’ non hanno colpe». Cosi’ in un comunicato l’Enpa.
SAREBBE MORTO PER UN INCIDENTE DI CACCIA E NON PER UN CINGHIALE
L’uomo trovato morto nelle campagne di Ferentino, nel frusinate non e’ stato ucciso da un cinghiale: nella ferita i medici durante l’esame all’obitorio hanno trovato a pallettoni calibro 12. I carabinieri quindi indagano per omicidio. Tra le ipotesi piu’ probabili quello dell’incidente di caccia.
L’uomo e’ stato trovato morto, con una profonda ferita all’arteria femorale, nelle campagne non lontano da un’abitazione, e a circa 600 metri dalla stessa casa della vittima. Inizialmente era stato ipotizzato l’attacco di un cinghiale, che avesse reciso con le zanne l’arteria femorale. Un esame piu’ approfondito sul corpo, condotto dal medico legale ha invece rivelato all’interno della ferita tre pallettoni, calibro 12, da caccia. Una ferita sotto l’inguine, che dai primi esami risulterebbe inferta da dietro e a distanza ravvicinata. Le indagini sono condotte dai carabinieri di Ferentino, della compagnia di Anagni e del nucleo investigativo di Frosinone, e l’ipotesi e’ omicidio. (Asca)
REAZIONE CODACONS: EMERGENZA CINGHIALI, VERIFICARE RESPONSABILITA’
“E’ evidente che nel nostro paese non si è affatto abbastanza sul fronte degli animali selvatici e della tutela dell’incolumità dei cittadini, dal momento che gli incidenti stanno aumentando in modo preoccupante”. Lo afferma il presidente del Codacons Carlo Rienzi dopo la morte di un uomo nel frusinate. “Per questo – conclude – chiediamo di verificare le responsabilità delle istituzioni e degli enti locali in merito agli ultimi casi di aggressione da parte di cinghiali, per capire se vi siano state omissioni che hanno contribuito a determinare i decessi, e se siano stati adottati tutti gli strumenti utili a tutela della popolazione”.
REAZIONE COLDIRETTI ROMA: SERVE REGOLAMENTO ATTUATIVO DELLA LEGGE
Come più volte denunciato dalla Coldiretti il fenomeno è stato sottovalutato dalle istituzioni competenti e ormai è fuori controllo. A rischio non ci sono più solo i raccolti degli agricoltori, sempre più spesso devastati dagli ungulati, ma anche l’incolumità dei cittadini. Evidentemente il tragico episodio accaduto soltanto un mese fa a Cefalù non è bastato». Lo comunica in una nota David Granieri, presidente di Coldiretti Roma e Lazio. «E’ necessario emanare subito il regolamento attuativo della legge, approvata il 26 febbraio 2015 dalla Regione Lazio, contro i danni della fauna selvatica che – sottolinea – prevede una deroga alle norme venatorie e un intervento di contenimento. Per questo avevamo già organizzato una manifestazione di protesta sotto la sede della Regione Lazio per il 29 settembre che probabilmente verrà anticipata vista la drammaticità della situazione». «I cinghiali si riproducono in maniera rapidissima, specie le razze non autoctone, che sono quelle più aggressive e pericolose, arrivando anche a 20 cuccioli in un anno. In Italia si stima che gli ungulati siano più di un milione, numeri che fanno capire quanto sia urgente una seria operazione di contenimento, attentamente pianificata. Ciò che sta accadendo non è più tollerabile», conclude.
POST ORIGINALE
Un uomo di 62 anni è morto stamattina nel Frusinate in seguito a un’aggressione subita da un cinghiale. L’incidente è avvenuto a Ferentino, vicino a Frosinone. Il sessantenne è morto dissanguato. Luciano Bondatti, questo il nome della vittima, non ha avuto scampo. Il cinghiale gli ha reciso l’arteria femorale e per lui sono stati inutili tutti i tentativi di soccorso. Il sessantenne, appassionato di caccia ma che, a quanto sembra, stamattina era uscito per fare una passeggiata nei boschi, è morto poco dopo.
Stando alle prime ipotesi, la vittima potrebbe essere arrivata troppo vicino al branco di cinghiali e questo potrebbe aver provocato l’aggressione del mammifero. I carabinieri stanno lavorando per ricostruire con esattezza il drammatico incidente. Una morte che riaccende le polemiche sulla grave emergenza che i cinghiali stanno causando, negli ultimi mesi, in provincia di Frosinone.
Ancora una vittima, dunque, a un mese dal tragico caso della coppia di anziani aggredita da un gruppo di cinghiali a Cefalù, ne abbiamo parlato qui. E’ l’8 agosto quando i due anziani coniugi vengono aggrediti nei pressi della loro casa, in contrada Mollo. Salvatore Rinaudo va in soccorso dei suoi cani, assaliti dai cinghiali, ma viene attaccato a sua volta, cade vicino a un torrente e muore. La moglie, corsa in suo aiuto sentendo le grida del marito, resta ferita.
Qualche mese prima, a maggio, un altro anziano era morto dopo essere stato aggredito da un cinghiale nel bresciano. Mentre non mancano casi di incidenti stradali provocati da questi animali. Il 19 agosto scorso, ad esempio, alla periferia dell’Aquila un 39enne ha perso la vita, mentre era al volante, dopo che un cinghiale ha attraversato improvvisamente la strada colpendo la sua auto e facendola ribaltare