La ricetta veterinaria elettronica ora è obbligatoria, primi in Europa

AGGIORNAMENTO DEL 3 MAGGIO 2019 – NESSUN COSTO IN PIU CON LA REV

In questi giorni si stanno diffondendo notizie – errate, a quanto pare – riguardo a un aggravio dei costi in seguito all’introduzione della ricetta elettronica veterinaria Rev. Non è cambiato nulla rispetto a prima, almeno secondo le indicazioni del ministero della Salute e anche dei veterinari Anmvi. “Il nuovo sistema di ricetta elettronica non introduce né nuovi obblighi né adempimenti aggiuntivi, rispetto a quelli già previsti dalla normativa vigente, a carico dei veterinari e degli utenti finali”, scrive il ministero. Lo conferma il presidente dei veterinari Anmvi, Marco Melosi, a 24zampe: “La ricetta veterinaria – quando e se viene fatta pagare – è a totale discrezione del medico veterinario nel suo rapporto fiduciario con il cliente, esattamente come prima. Anzi, siccome a volte può essere gratuita (ripetizione di terapia già definita, per patologia già diagnosticata e in cura), sul sito Anmvi abbiamo precisato come va trattata fiscalmente”.

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AGGIORNAMENTO DEL 18 APRILE 2019 IN CODA – ANMVI: RICETTA CARTACEA ANCORA NECESSARIA

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POST ORIGINALE DEL 15 APRILE 2019

Diventa obbligatoria da domani, in Italia, la ricetta veterinaria elettronica. Ad annunciarlo oggi in conferenza stampa è stato il ministro della salute Giulia Grillo. “Siamo il primo Paese ad adottare in Europa questo sistema innovativo nel campo della sanità animale” e che rappresenta “un passo fondamentale nella strategia di lotta all’antibiotico resistenza”. Si tratta, ha precisato il ministro, “di un tassello importantissimo nel processo di innovazione digitale che riguarda la sanità italiana” e che “riguarda specificamente la sanità animale ma ha evidenti ripercussioni anche sulla salute umana”. Sarà infatti “garanzia per tutti, perché ci dirà puntualmente il consumo dei farmaci negli allevamenti e avremo dati precisi rispetto anche al consumo degli antibiotici”. La resistenza agli antibiotici rappresenta, infatti, “una delle prossime sfide di salute pubblica. Come ci dice l’Organizzazione Mondiale della Sanità: se non interveniamo in tempo, nel 2050, avremo quasi 2,5 milioni di morti”. Il provvedimento, pubblicato in Gazzetta Ufficiale in cinque articoli e un disciplinare tecnico per prescrivere in formato digitale la Rev, riguarda i farmaci e i mangimi medicati per animali allevati e d’affezione.

MELOSI: I VETERINARI ANMVI SONO PRONTI, IL SISTEMA MOLTO MENO

I medici veterinari sono pronti a digitalizzare le loro ricette, il sistema lo è molto meno. “Ci sarà almeno un anno di collaudo – fa sapere Marco Melosi, presidente dell’Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani (Anmvi) -. Solo pochi giorni fa, alle interruzioni di connessione si aggiungevano le difficoltà operative di molte farmacie. Non possiamo certo pensare che tutto funzionerà alla perfezione da un giorno all’altro”, per cui “sarà inevitabile un periodo di tolleranza in cui potrà essere ancora necessario ricorrere al cartaceo”. Anmvi si augura anche che questo periodo di adattamento trascorra senza sanzioni: “Si tratta di un svolta operativa che investe tutto il mondo del farmaco veterinario, da quando è fabbricato a quando è consegnato. E’ necessario riconoscere che, anche ad obbligo cogente, il sistema richiederà inevitabilmente una fase di rodaggio e di realismo, senza sanzioni”, conclude Melosi. Per Federazione Nazionale Ordini Veterinari Italiani (Fnovi) sulla ricetta veterinaria elettronica “non sono mancate polemiche, ma in questi mesi abbiamo provveduto a segnalare e risolvere diverse criticità emerse nella sperimentazione. Resistenze da parte dei professionisti ci sono ancora ma speriamo nei prossimi mesi si possano superare”.

NELL’ULTIMO ANNO EMESSE 317MILA RICETTE PER 3,7 MILIONI DI FARMACI

Dal 2018 ad aprile 2019 sono state emesse oltre 317.300 ricette veterinarie elettroniche, per un totale di quasi 3,7 milioni di farmaci destinati agli animali dispensati in questo modo. Le disposizioni in materia di tracciabilità dei medicinali veterinari riguardano tanto i farmaci per animali da allevamento che per animali da compagnia. Introdotte dalla legge 167/2017, in attuazione di una normativa comunitaria, prevedono una Banca Dati Centrale della Tracciabilità del Farmaco. Le prime sperimentazioni sull’utilizzo sono partite, non senza polemiche, in Lombardia nel 2015. Ma è da inizio 2018 che hanno avuto una spinta maggiore, coprendo quasi tutte le regioni, soprattutto quelle del Nord, dove è presente il maggior numero di allevamenti.

DA OGGI LA GESTIONE DEI FARMACI VETERINARI DIGITALE

Dei circa 32mila veterinari che esercitano in Italia, circa 11mila fino ad oggi ne ha fatta almeno una e sono 5.618 i punti vendita, come farmacie e grossisti, che le hanno dispensate almeno una volta. Non si tratta, quindi, solo di una ricetta dematerializzata ma di introdurre una completa gestione digitale dei medicinali veterinari. Permetterà un controllo in tempo reale dei farmaci utilizzati, e in particolare degli antibiotici, allevamento per allevamento e di rendere più efficiente l’attività di monitoraggio sugli effetti, di aumentare il livello di sicurezza alimentare, ridurre gli oneri burocratici e diminuire la spesa pubblica. La prescrizione elettronica può essere emessa attraverso una app, e i cittadini possono rivolgersi al farmacista fornendo semplicemente il proprio codice fiscale e il PIN relativo alla ricetta.

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AGGIORNAMENTO DEL 18 APRILE 2019 – ANMVI: RICETTA CARTACEA ANCORA NECESSARIA

(Comunicato stampa Anvi: Cremona, 18 aprile 2019) –  Sono numerose, come era prevedibile,  le “cause di forza maggiore” che stanno impedendo l’emissione elettronica della ricetta veterinaria, divenuta obbligatoria per medici veterinari e farmacisti dal 16 aprile scorso. “Registriamo che è ancora ampiamente inevitabile ricorrere alla ricetta cartacea- dichiara il Presidente dell’ANMVI Marco Melosi- una circostanza espressamente prevista dal Decreto 8 febbraio 2019 e dal Manuale Operativo del Ministero della Salute. Le cause di forza maggiore si stanno effettivamente verificando e sono parecchie. Chiediamo tolleranza e tempi adeguati”. Gli impedimenti tecnici non riguardano solo la connessione del sistema operativo (crash o lentezze funzionali), ma soprattutto la gestione informatica nelle farmacie delle ricette veterinarie elettroniche. Basti dire che il Sistema Tessera Sanitaria ha rilasciato le specifiche tecniche per i gestionali delle farmacie il giorno stesso la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del Decreto. “L’adeguamento richiederà tempo- dichiara Melosi- ma la consegna dei medicinali veterinari non può essere interrotta, dobbiamo garantire continuità terapeutica ai nostri pazienti animali in cura e il pronto avvio delle terapie farmacologiche di nuova prescrizione”. “Molte farmacie richiedono ancora la ricetta veterinaria cartacea per consegnare ai proprietari il medicinale veterinario prescritto”- fa presente Melosi, aggiungendo che “i Medici Veterinari stanno prescrivendo elettronicamente e sono impegnati a rispettare l’obbligo, ma riscontriamo continuamente errori nelle credenziali di accesso al sistema o di alcuni dati necessari alla prescrizione. Serve tempo e una interpretazione estensiva, da parte di tutte le autorità competenti, del concetto di “causa di forza maggiore”- conclude il Presidente dell’ANMVI. L’Associazione assicura piena collaborazione con le Farmacie per la dispensazione dei farmaci veterinari prescritti su carta, nei casi inevitabili, anche per non creare disagi ai cittadini proprietari di pets. Infine, l’ANMVI raccomanda ai Medici Veterinari di segnalare sempre al sistema informativo della ricetta veterinaria elettronica le circostanze che hanno impedito l’emissione digitale della ricetta. Solo l’utilizzo continuativo del sistema, infatti, permetterà di correggere e sanare gli intoppi.

  • Violetta |

    Ho visto sta sera a striscia la notizia parlando di queste benedette ricette elettroniche che paghiamo dal veterinario….. quindi sono stati chiari che non si paga ma i veterinari si prendono 10 euro per ogni ricetta…. il mio come soffre di epilessia e non solo…. quindi 10 euro ricetta +29 euro medicina , analisi ogni 6 messi e poi mi chiedono la risonanza magnetica….. quindi fatte i controli nei studi veterinari……

  • Violetta |

    Ho visto sta sera a striscia la notizia parlando di queste benedette ricette elettroniche che paghiamo dal veterinario….. quindi sono stati chiari che non si paga ma i veterinari si prendono 10 euro per ogni ricetta…. il mio come soffre di epilessia e non solo…. quindi 10 euro ricetta +29 euro medicina , analisi ogni 6 messi e poi mi chiedono la risonanza magnetica….. quindi fatte i controli nei studi veterinari……

  • Alessandra |

    E’ sempre la stessa storia, l’articolo ti solleva l’animo ma poi vai dal veterinario e ti senti dire che non può emettere ricette elettroniche senza fatturare ecc. ecc,
    E sono sempre i padroni degli animali d’affezione a farne le spese.Oltre all’elevato costo dei medicinali, delle visite ora si somma anche il costo della ricetta elettronica che dura solo 3 mesi!!! Prima non si pagava e ora devo sborsare euro 10 per una pezzo di stramaledetta carta che perdipiù dura solo tre mesi! Chi si deve ringraziare per questo ennesimo maltrattamento di padrone d’animale???

  • Alessandra |

    E’ sempre la stessa storia, l’articolo ti solleva l’animo ma poi vai dal veterinario e ti senti dire che non può emettere ricette elettroniche senza fatturare ecc. ecc,
    E sono sempre i padroni degli animali d’affezione a farne le spese.Oltre all’elevato costo dei medicinali, delle visite ora si somma anche il costo della ricetta elettronica che dura solo 3 mesi!!! Prima non si pagava e ora devo sborsare euro 10 per una pezzo di stramaledetta carta che perdipiù dura solo tre mesi! Chi si deve ringraziare per questo ennesimo maltrattamento di padrone d’animale???

  • SimonettaCardone |

    Una cistite che curavo con baytrill ora mi costa almeno € 100 tra visita, analisi e antibiogramma.ricetta elettronica a pagamento e farmaco. È una vergogna per chi ha tanti animali e non si può permettere una spesa del genere con 800€ di stipendio. Controllare l’uso di farmaci per gli animali da reddito negli allevamenti intensivi va bene ma estendere questa procedura a persone che salvano dalla strada animali e se ne fanno carico in tutto e per tutto è allucinante. Sono basita e amareggiata.

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