Molti stock ittici “rimangono sovrasfruttati e i progressi realizzati fino al 2017 sembrano troppo lenti per garantire che tutti vengano ricostituiti” entro il 2020, con Mediterraneo e Mar Nero che si confermano i mari più a rischio d’Europa. E’ quanto emerge dal rapporto 2019 del Comitato scientifico, tecnico ed economico per la pesca del Centro comune di ricerca della Commissione europea. Secondo gli esperti, le riserve del Mediterraneo e del Mar Nero rimangono in una situazione critica, sebbene vi sia un leggero miglioramento in termini di pressione di pesca e biomassa di origine. Stock ittici come “la sardina iberica, il nasello mediterraneo e il merluzzo del Baltico orientale sono sull’orlo del collasso”, ha quindi attaccato la ong Oceana in una nota, avvertendo che “la politica deve passare dalle parole ai fatti per fermare la pesca eccessiva entro il 2020”.
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