AGGIORNAMENTO DEL 2 AGOSTO 2017 – INDIVIDUATO IL DNA DELL’ORSA: E’ KJ2 (QUI SU 24ZAMPE)
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POST ORIGINALE
“C’è un vero colpo di scena nella vicenda relativa alla presunta aggressione di un orso ai danni di un escursionista trentino, al quale l’Enpa rinnova gli auguri di pronta guarigione. Secondo quanto riferito ieri a Radio 3 Scienza da Claudio Groff, responsabile settore grandi carnivori, servizio foreste e fauna della Provincia autonoma di Trento, sarebbe stato il pensionato ad aggredire per primo l’animale e non viceversa”. A sostenerlo è l’Ente nazionale protezione animali, in una nota, a proposito del ferimento, lo scorso 22 luglio, di un uomo che passeggiava col cane a Terlago. “Groff, citando la testimonianza resagli dallo stesso ferito – prosegue l’Enpa – chiarisce infatti che l’idraulico settantenne di Cadine ha attaccato l’orso a colpi di bastone, perché terrorizzato dalla comparsa improvvisa del plantigrado”. “In attesa vengano chiariti ulteriori elementi, quali – ad esempio – l’eventuale presenza di cuccioli o il ruolo giocato avuto dal cane nell’innervosire il plantigrado – continua l’associazione animalista – prende dunque corpo l’ipotesi dell’errore umano. Con buona pace di tutti coloro i quali non avevano perso tempo nell’invocare la forca per il povero orso“. “Al presidente Rossi e all’amministrazione provinciale di Trento, che hanno dimostrato di non essere in grado di gestire la situazione né di informare o sensibilizzare i cittadini sui comportamenti corretti da tenere – conclude la presidente nazionale dell’Enpa, Carla Rocchi – chiediamo di trarre le necessarie conseguenze, fermando una inaccettabile caccia all’orso. Al Presidente del Consiglio Gentiloni chiediamo di non concedere ulteriori ‘privilegi venatori’ alla Provincia autonomadi Trento, alla quale sono già stati delegati ampi poteri per la ‘gestione’ della fauna selvatica. Che, lo ricordo, è patrimonio indisponibile dello Stato”. (Ansa)
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AGGIORNAMENTO DEL 2 AGOSTO 2017 – LA PROVINCIA DI TRENTO: “HA PRESO L’ORSO A BASTONATE? IRRILEVANTE”
Riceviamo e pubblichiamo questo comunicato Enpa:
Apprendo, non senza stupore, che secondo il presidente della Provincia di Trento, Ugo Rossi, colpire a bastonate un orso, forse in compagnia dei suoi cuccioli, rappresenta un fatto irrilevante ai fini di una possibile reazione dell’animale. Apprendo dunque che, secondo il presidente della provincia, il plantigrado dev’essere catturato e finanche ucciso per non avere accolto di buon grado la bastonata ricevuta. Un comportamento, questo, che sarebbe decisamente singolare per qualsiasi specie vivente e che, qualora fosse dimostrabile, farebbe riscrivere i fondamenti dell’etologia». Lo dichiara la presidente nazionale di Enpa, Carla Rocchi, commentando le dichiarazioni rese oggi a mezzo stampa dal presidente Ugo Rossi. Ma dalle parole di Ugo Rossi, che peraltro confermano la ricostruzione fatta ieri da Enpa, non emerge solo il surreale tentativo di ridefinire principi su cui si fonda il comportamento animale, principi condivisi peraltro anche dalla nostra specie; emerge soprattutto una sostanziale incapacità di garantire e tutelare l’incolumità dei cittadini. «Tutti sanno o quanto meno dovrebbero sapere che gli animali, e tra questi anche i selvatici, innervositi o meno, rispondono alle sollecitazioni dell’ambiente. Tutti sanno o dovrebbero sapere quindi che in presenza di un selvatico l’ultima cosa da fare è quella di attaccarlo, provocando una reazione assolutamente naturale. Solo il presidente Rossi sembra ignorare questa basilare regola comportamentale. Dichiarare pubblicamente il contrario – prosegue Rocchi – è molto pericoloso perché significa fare opera di disinformazione». Su questo come su molti altri aspetti di questa nebulosa vicenda, a partire dalla bastonata inferta all’orso, Enpa auspica faccia chiarezza l’interrogazione parlamentare al Ministro Galletti presentata dalla senatrice PD Silvana Amati. In particolare, la senatrice Amati chiede di sapere quali misure s’intende adottare per fermare la deriva di intolleranza contro gli animali selvatici. Contro di loro – osserva Enpa – è in atto una campagna di terrore, una vera caccia all’untore. Lo dimostrano la guerra senza quartiere contro nutrie e cinghiali, la persecuzione delle volpi, la crociata contro i lupi. Ma lo dimostra, soprattutto, il caso dell’orso con una ordinanza di cattura e abbattimento emessa prima di avere informazioni certe sull’episodio e finanche prima che fosse individuato il presunto responsabile dell’aggressione. (Comunicato)
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- Qui è possibile scaricare il podcast della trasmissione “Attenti all’orso” di Radio3 Scienza
- Qui e qui abbiamo parlato, su 24zampe, della vicenda dell’incontro uomo-orso a Terlago, in Trentino
- Qui abbiamo scritto di un altro incidente recente con l’orso, questa volta in Abruzzo, a Villavallelonga: Mario, un orso marsicano “confidente”, è entrato nella casa di una famiglia, poi salvata