Sono già molti, da nord a sud e da est a ovest dello Stivale, i comuni ad aver emesso ordinanze contro i botti per il periodo festivo e in vista del Capodanno. A San Giorgio a Cremano, in provincia di Napoli, è stato anche sottoscritto un manifesto anti botti “salva-animali”. L’associazione animalista Enpa, con un comunicato, ha voluto plaudire all’iniziativa del comune campano e di tutte le altre fatte in nome della protezione degli animali, domestici e selvatici, che rimangono spaventati e traumatizzati dalle esplosioni degli oggetti pirici. Ne abbiamo scritto qui su 24zampe. Anche Francesco Tanasi, segretario nazionale del Codacons, chiede ai sindaci, che ne hanno il potere, di vietarli con un’ordinanza: “E’ un’usanza primitiva e pericolosa”. Va riconosciuto che l’esito di tali divieti non sempre è certo, anche perchè di solito è vietato l’utilizzo degli oggetti pirici ma non la loro vendita. Si stima che ogni anno in Italia almeno 5mila animali muoiano a causa dei botti di fine anno. Di questi circa l’80% sono animali selvatici, soprattutto uccelli, tra i quali non mancano casi di rapaci, che spaventati perdono il senso dell’orientamento ed effettuano una fuga istintiva rischiando di colpire un ostacolo a causa della scarsa visibilità. Altri abbandonano il loro dormitorio invernale (alberi, siepi e tetti delle case), vagano al buio alla cieca anche per chilometri, e non trovando altro rifugio muoiono per il freddo a causa dell’improvviso dispendio energetico a cui sono costretti in una stagione caratterizzata dalla scarsità di cibo che ne riduce l’autonomia. A ciò va aggiunto anche lo stress indotto dai botti, anch’esso causa di morte frequente. Nei gatti, e soprattutto nei cani, un botto crea stress e spavento da indurli a fuggire dai propri giardini e recinti, per scappare dal rumore a loro insopportabile, finendo spesso vittime del traffico o di ostacoli non visibili al buio. Anche il Wwf Terre del Tirreno apprezza le iniziative dei sindaci, “un chiaro segnale di attenzione verso il mondo degli animali”. La sindaca della Capitale, Virginia Raggi, aveva firmato un’ordinanza che prevedeva dal 29 dicembre e fino alle ore 24 del 1 gennaio il “divieto assoluto” di “usare materiale esplodente, utilizzare fuochi artificiali, petardi, botti, razzi e simili artifici pirotecnici” e anche di “usare materiale esplodente anche ‘declassificato’ a meno di 200 metri dai centri abitati, dalle persone e dagli animali”, ma il Tar ha sospeso il provvedimento con un decreto cautelare urgente dopo il ricorso dell’ASS.P.I. (Associazione Pirotecnica Italiana), che si è fatta portavoce delle proteste degli imprenditori del settore pirotecnico della capitale. La pagina è in continuo aggiornamento.
FRIULI VENEZIA GIULIA
“L’attenzione per gli amici a quattro zampe e per tutti gli animali domestici e’ sempre importante ed in questo periodo dell’anno in particolar modo. Abbiamo quindi predisposto l’ordinanza del Comune di Trieste che vieta di fare esplodere petardi nei giorni di capodanno, con la sola esclusione dei tradizionali fuochi di artificio”. Con queste parole lanciate attraverso il proprio profilo facebook il sindaco di Trieste, Roberto Dipiazza, conferma la scelta animalista annunciata alcuni giorni fa, che vieta il lancio di petardi e affini su tutto il territorio comunale dal pomeriggio del 30 dicembre 2016 al primo gennaio 2017, con l’esclusione dello spettacolo pirotecnico organizzato dall’amministrazione cittadina. Una svolta animalista che non si esaurira’ con il 2016, dato che Dipiazza ha annunciato che “dal prossimo anno, inoltre, a Trieste ci sara’ una novita’; assieme all’assessore Michele Lobianco abbiamo infatti deciso che i “botti” saranno totalmente vietati per tutto l’anno, ad esclusione dei tradizionali fuochi di artificio”.
PIEMONTE
“I botti sono pericolosi per gli uomini, l’ambiente e gli animali e sono vietati a Torino, ricordiamocelo”. Lo scrive su twitter Chiara Appendino, sindaca di Torino.
LIGURIA
Spettacolo di luci e musica ma Capodanno senza ‘esplosioni’ in molti comuni liguri che scelgono una festa all’insegna della sicurezza pubblica. Nessuna specifica ordinanza da parte del Comune di Genova per quanto riguarda i botti, nella notte dell’ultimo dell’anno, ma Palazzo Tursi, che si prepara agli eventi per il Capodanno 2016 mettendo in campo una grande festa con tanti appuntamenti in città a partire da uno show luminoso e musicale nella centrale piazza De Ferrari, lancia una raccomandazione alla città. E lo fa ricordando le norme già in vigore sul territorio cittadino, quelle contenute nel regolamento ad hoc di polizia urbana per garantire la festa, ma nel rispetto di tutti. In vigore il divieto di utilizzare botti, petardi e prodotti simili in tutti i luoghi coperti o scoperti, pubblici o privati, in cui si svolgono manifestazioni pubbliche o aperte al pubblico, di ogni tipo. “Saranno le stesse regole dello scorso anno – spiega l’assessore alla Legalità del comune, Elena Fiorini – un rinvio al regolamento comunale esistente che tocca tutti i diversi aspetti legati al tema, ma non sarà fatta un’ordinanza specifica”. La raccomandazione, dunque, è quella a far prevalere il senso civico e si rifà al rispetto delle sensibilità di tutti il regolamento comunale che mira alla tutela, oltre che dell’incolumità delle persone, anche degli animali e di tutto ciò che può essere colpito o disturbato dall’esplosione di petardi e botti. I divieti includono anche le ‘esplosioni’ su vie, piazze e aree pubbliche dove transitano o siano presenti persone e all’interno di asili, scuole, ospedali, case di cura, comunità, o aree di ricovero per animali, estendendo il divieto anche entro un raggio di 200 metri da tali strutture. Nel levante, il comune di Recco, non attuerà alcuna ordinanza specifica di divieto. Su quelli di libera vendita non ci sono divieti. Il comune farà uno spettacolo insieme alla Proloco, ma “a Recco c’è una cultura del rispetto delle regole consolidata e diffusa atta a non creare situazioni di pericolo”, dice il sindaco. Alla Spezia regole stringenti ma nel rispetto della normativa. “Non c’è un divieto assoluto – spiega il sindaco, Massimo Federici – ma abbiamo provato ad essere severi nei limiti di legge, rimarcando ciò che già le norme prevedono. In particolare su alcuni aspetti, ricordiamo il divieto dove ci sono spettacoli e concentramenti di persone e dove i botti possono essere pericolosi. Nel farlo abbiamo aderito anche alla campagna promossa ogni anno da alcune associazioni, per la tutela degli animali”. A Ponente, ad Imperia, previsto il divieto di esplodere botti e petardi, come da ordinanza già in vigore anche lo scorso anno nella notte di San Silvestro. A Savona al momento nessuna ordinanza già firmata sul tema dei divieti, nei prossimi giorni comune e sindaco decideranno il da farsi.
EMILIA ROMAGNA
Anche Bologna e Modena fermano i fuochi. Il sindaco di Bologna, Virginio Merola, ha firmato venerdì 23 dicembre l’ordinanza per disporre il divieto di scoppi di petardi, fuochi d’artificio e simili dalle ore 12 del 24 dicembre alle ore 7 del 7 gennaio, e per proibire, limitatamente alla notte di Capodanno (dalle 18 del 31 dicembre fino alle 7 del 1 gennaio), la vendita per asporto di qualsiasi tipo di bevanda in contenitori di vetro ed in lattine, nelle aree pubbliche interessate ai festeggiamenti. Dalle ore 12 del 24 dicembre 2016 alle ore 7 del 7 gennaio 2017, ai detentori di materiale pirotecnico, non titolari di licenza, né autorizzati all’attuazione di manifestazioni pirotecniche in luoghi pubblici è fatto divieto di effettuare, e far effettuare, lo scoppio di petardi, mortaretti e di ogni tipo di fuoco pirotecnico in luogo pubblico o di uso pubblico, e nei luoghi privati da cui possano essere raggiunte o interessate direttamente aree e spazi ad uso pubblico. E anche vietato l’utilizzo di fuochi pirotecnici non posti in libera vendita nei luoghi privati e posti in libera vendita ma senza rispettare le istruzioni per l’uso stabilite sulle etichette e le prescrizioni contenute nel Dl 58/2010. A Modena l’obiettivo è quello di “tutelare il diritto di tutti alla salute e alla tranquillita’, prevenendo comportamenti aggressivi che possono arrecare danni o determinare disagio a persone e animali”. Così recita il testo dell’ordinanza “contingibile e urgente” in materia di petardi e fuochi d’artificio nella cittadina emiliana. Sono vietati in tutte le aree pubbliche, anche in caso di manifestazioni autorizzate e in altri di assembramento spontaneo, dalla mezzanotte del 31 dicembre alle 24 dell’1 gennaio (vigila la Polizia municipale). Il provvedimento del sindaco Gian Carlo Muzzarelli, in vigore dal 31 dicembre 2016 al primo gennaio 2017 “con l’intento di salvaguardare la pubblica incolumita’”, riguarda tutto il territorio comunale. L’utilizzo dei botti puo’ pero’ essere ammesso nelle aree private, ma solo se cio’ “non produca conseguenze di qualsiasi genere o natura che si ripercuotano sugli spazi pubblici del Comune di Modena”, si legge nell’ordinanza. L’ordinanza prevede una sanzione amministrativa da 75 a 450 euro (salvo che il fatto non costituisca reato) oltre alla confisca dei materiali esplosivi; si integrano le disposizioni gia’ contenute nel regolamento di Polizia urbana che, all’articolo 8, vieta sempre e comunque di eseguire giochi, tra i quali anche lo scoppio di petardi, che “possano creare disturbo alla viabilita’, danno o molestia alle persone o animali o, comunque, deteriorare immobili o cose”. In questo caso la sanzione prevista e’ da 25 a 150 euro.
TOSCANA
Niente botti da Capodanno all’Epifania, nel territorio del comune di Viareggio (Lucca). Per il secondo anno consecutivo il sindaco Giorgio Del Ghingaro ha infatti firmato un’ordinanza nella quale si fa divieto di utilizzo “di botti e fuochi d’artificio, di ogni genere, dal giorno 30 dicembre 2016 al giorno 7 gennaio 2016, fatta salva l’esistenza di specifiche autorizzazioni rilasciate dalle competenti autorità amministrative”: pena, una sanzione che va da 25 a 500 euro. Il provvedimento, si legge nell’ordinanza, è stato preso “ai fini della tutela dell’incolumità pubblica, per la sicurezza urbana ai fini del rispetto delle norme che regolano la convivenza civile, nonché per la protezione del patrimonio pubblico, dei cittadini e degli animali”.
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Non sara’ necessaria un’ordinanza per vietare i botti per festeggiare l’ultimo dell’anno: a Prato sono gia’ previste sanzioni di 400 euro per chi viola il regolamento di polizia urbana e, nello specifico le norme per la civile convivenza in citta’, causando danni a persone, animali o cose con i botti. Lo riferisce una nota dell’amministrazione comunale, la quale invita alla massima attenzione. “Nella nostra citta’ e’ in vigore un regolamento comunale che prevede sanzioni per chi utilizza i botti in maniera impropria in qualsiasi momento dell’anno, non solo il 31 dicembre- spiega il sindaco Matteo Biffoni-. Sicuramente la notte di Capodanno terremo alta l’attenzione e la polizia municipale applichera’ le sanzioni nel caso in cui qualcuno verra’ sorpreso ad utilizzare botti e petardi in maniera impropria. Mi appello principalmente al buon senso dei cittadini e al rispetto dei bambini, degli animali e piu’ in generale dell’incolumita’ di tutti”. L’invito del primo cittadino, quindi, a tutti e’ a “fare grande attenzione, a essere prudenti e responsabili e ad evitare gli eccessi di ogni genere nell’impiego di materiali e di attrezzature che possano causare pericoli per la salute delle persone e degli animali o causare danni a mezzi o cose. Sappiate che per chi viola certe norme il regolamento comunale prevede delle sanzioni”. Ogni anno, infatti, nell’ambito dei festeggiamenti legati a Capodanno, si ripetono situazioni di pericolo dovute all’utilizzo di materiali esplosivi e rumorosi. I petardi e i botti non possono essere fatti esplodere in luoghi pubblici o aperti al pubblico se cio’ determina un disturbo al riposo o alla quiete delle persone. Per sanzionarli la municipale puo’ elevare un verbale da un minimo di 100 a un massimo di 500 euro. Mentre la sanzione ammonta a 400 euro in caso di danni a persone, animali o cose.
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ABRUZZO
Pescara e’ stata fra le prime citta’ d’Italia ad emettere un’ordinanza che vieta l’uso dei botti a valere da domani 22 dicembre al 7 gennaio 2017. L’atto riconferma un indirizzo intrapreso gia’ negli anni scorsi dall’Amministrazione Alessandrini, a tutela della pubblica incolumita’ e nel rispetto anche della popolazione a quattro zampe. “E’ un invito e insieme un appello perche’ tutto il periodo delle Feste scorra in tranquillita’ – cosi’ il sindaco Marco Alessandrini con l’assessore alla Tutela del Mondo Animale Giuliano Diodati -. Una scelta – dicono – che abbiamo fatto dall’inizio del mandato, riproponendola per il terzo anno di seguito in un’ordinanza nata a tutela della legalita’ e della incolumita’ pubblico. Questo perche’ come milioni di persone restiamo sconcertati ogni anno di fronte alle conseguenze dell’abuso dei botti, che produce un bollettino di feriti in ogni citta’. Un’ordinanza che abbiamo voluto a tutela dei soggetti piu’ vulnerabili quali sono gli animali, che a causa del rumore subiscono veri e propri traumi. Sono esigenze entrambe sentite nella nostra citta’, che e’ molto frequentata sotto le feste e che ogni giorno ospita migliaia di famiglie allargate agli animali. Come gli anni scorsi ci uniamo alle citta’ che scelgono altri mmodi per festeggiare l’arrivo del nuovo anno: i nostri fuochi saranno infatti trasformati in spettacolo di video mapping, saranno immagini che verranno proiettate sulla facciata del Palazzo Arlecchino per il video speciale con cui l’Amministrazione salutera’ in piazza con il concerto dei Negrita l’arrivo del nuovo anno. L’ordinanza – spiegano sindaco e assessore – non vieta la vendita, che per legge e’ possibile nel rispetto delle regole, ma ci auguriamo che il divieto di utilizzo sulle pubbliche vie e piazze cittadine, divenuto cosi’ famoso a livello nazionale, serva a consolidare un modo di festeggiare piu’ civile e coeso. Da parte nostra assicureremo i controlli per quanto di competenza, confidando soprattutto nel buonsenso dei cittadini e di quanti sceglieranno Pescara per la festa. A tutti va l’appello a rispettare le regole stabilite dall’ordinanza e l’invito in piazza a festeggiare con i fuochi d’artificio simbolici del video mapping”.
LAZIO
La sindaca di Roma Virginia Raggi ha firmato un’ordinanza che prevede dal 29 dicembre e fino alle ore 24 del 1 gennaio il “divieto assoluto” di “usare materiale esplodente, utilizzare fuochi artificiali, petardi, botti, razzi e simili artifici pirotecnici” e anche di “usare materiale esplodente anche ‘declassificato’ a meno di 200 metri dai centri abitati, dalle persone e dagli animali“. Nell’ordinanza si considera che “sussiste l’urgente necessità di adottare misure idonee a garantire l’incolumità pubblica, la sicurezza urbana, la protezione degli animali e assicurare le necessarie attività di prevenzione attraverso la limitazione dell’uso dei botti e dei fuochi di artificio sul territorio comunale”. “Ringrazio la Sindaca Virginia Raggi e il Presidente della Commissione Ambiente Daniele Diaco per aver fortemente voluto l’ordinanza contro i botti, a tutela degli animali e dell’ambiente oltre che delle persone e del patrimonio pubblico”, dichiara Paolo Bernini, portavoce del Movimento Cinque Stelle alla Camera, che auspica che “tutti i comuni italiani prendano esempio da Roma”. Anche Lav è “molto soddisfatta del varo di questa ordinanza a tutela sia degli animali che della pubblica incolumita – dichiara David Nicoli della sede di Roma -. Proprio dieci giorni fa avevamo inviato alla sindaca Raggi nostra specifica istanza al riguardo, come peraltro fatto con tanti sindaci italiani, ottenendo molti risconti positivi. E’ altamente positivo che la capitale si segnali come città sensibile ai diritti dei suoi cittadini umani e non umani e ci attendiamo una speciale vigilanza da parte delle forze della polizia locale di Roma Capitale per garantire il rispetto dell’ordinanza”.
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Aggiornamento: il provvedimento di Virginia Raggi è stato sospeso dal Tar dopo il ricorso dell’Associazione dei produttori di prodotti pirotecnici il 28 dicembre.
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Anche quest’anno il Comune di Albano Laziale ribadisce il ‘no’ ai botti di Capodanno. E’ ancora valida, infatti, l’ordinanza del Sindaco Nicola Marini che vieta “l’utilizzo di petardi, botti e artifici pirotecnici di ogni genere”, in considerazione del fatto che “possono provocare morte e danni fisici, anche di rilevante entita’, sia a chi li maneggia sia a chi ne venga fortuitamente colpito, possono determinare per lo spavento indotto dal rumore e dagli effetti luminosi conseguenze negative a carico di persone e animali”. Il sindaco Nicola Marini ricorda che si tratta di “un divieto valido non solo in occasione del Capodanno, ma tutti i giorni dell’anno. Si tratta di una disposizione adottata da moltissime amministrazioni. Lo scoppio di petardi puo’ essere molto pericoloso e avere drammatiche conseguenze per noi, per chi ci sta vicino e per gli animali. Come sempre sara’ fondamentale la collaborazione dei cittadini- aggiunge il sindaco- per sensibilizzare l’opinione pubblica. Ritengo che le festivita’ debbano poter essere vissute serenamente al fianco delle persone a cui vogliamo bene e in un clima di pace. Anche per questo ribadiamo ad Albano Laziale il ‘no’ a botti e petardi. Festeggiamo Capodanno. Non roviniamolo!”.
CAMPANIA
Quest’anno in provincia di Napoli, è partita, da San Giorgio a Cremano la campagna contro l’uso illegale di botti pericolosi, con un’attenzione particolare agli animali a quattro zampe: dal 19 dicembre 2016 all’11 gennaio 2017, secondo quanto prevede un’ordinanza del sindaco, è proibita l’esplosione in luogo pubblico, su tutto il territorio, di prodotti pirotecnici pericolosi con lo slogan: ‘A Capodanno accendi il tuo cuore, non spegnere la tua vita’. Anche il Sindaco di Casandrino è contro i botti: ‘Siamo nella terra dei fuochi – ha dichiarato – che nel periodo di dicembre diventa terra di fuochi d’artificio’.
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“Il Capodanno è una festa da trascorrere in allegria, in famiglia, tra amici o in piazza, non roviniamo tutto con petardi e botti pericolosi”. E’ l’appello lanciato a pochi giorni dal 31 dicembre dal sindaco di Pozzuoli (Napoli) Vincenzo Figliolia, che si rivolge alla cittadinanza augurandosi che la sua invocazione diventi “virale e possa raggiungere il maggior numero di persone”. Figliolia spiega che “bastano pochi secondi di follia per rovinarsi o rovinare una vita, senza trascurare il fatto che il rumore prodotto dai botti è dannoso per i nostri amici animali. Mi appello pertanto al buon senso dei puteolani e li invito piuttosto a salutare felicemente il nuovo anno in piazza della Repubblica, dove abbiamo organizzato assieme al Comitato del Lungomare una festa per brindare tutti assieme al 2017”, conclude.
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Per il secondo anno di seguito il Comune di Sant’Agnello (Napoli), penisola Sorrentina, dice no ai petardi di Capodanno. Un’ordinanza del sindaco, Piergiorgio Sagristani, ne vieta infatti l’utilizzo in occasione dei festeggiamenti. “Bisogna garantire – la motivazione del sindaco – la sicurezza sia delle persone che degli animali, che nell’ultima notte dell’anno rischiano di morire dalla paura”. “Ho raccolto con piacere – prosegue – l’invito rivoltomi dai rappresentanti del Wwf della Costiera”. Il sindaco di Sant’Agnello da sempre si schiera a favore degli animali e questo è il secondo anno che vieta i botti.
MOLISE
Niente botti, a Campobasso, a Natale ed a Capodanno. Lo prevede una ordinanza del sindaco del capoluogo, Antonio Battista che interessa “i luoghi pubblici e privati da cui possono essere raggiunte o interessate direttamente aree e spazi pubblici”. A tutela della pubblica incolumita’ e degli animali, non si potranno sparare fuochi pirotecnici dalle 20 del 24 dicembre alle 7 del 25 e dalle 20 del 31 dicembre alle 7 del 1 gennaio Per i trasgressori e’ prevista una multa da 25 a 500 euro e la denunzia all’autorita’ giudiziaria nel caso il fatto costituisca reato.
PUGLIA
Anche alcuni Comuni della Città metropolitana di Bari e della Puglia hanno già ordinato il divieto di uso e di accensione dei botti, anche di libera vendita, per evitare pericoli alla pubblica incolumità, per rispettare il decoro urbano e per non spaventare le persone fragili nonché gli animali. Il sindaco di Bari, Antonio Decaro, si appresta a firmare un’ordinanza che vieterà l’utilizzo e l’accensione di oggetti pericolosi dal 24 dicembre al primo gennaio. Il sindaco di Foggia, Franco Landella, ha già provveduto in tal senso così come i primi cittadini di Gravina in Puglia o Molfetta (Bari). Altri seguiranno lo stesso esempio. Tutela della quiete pubblica e prevenzione di incidenti, tutela delle persone fragili (anziani e minori), salvaguardia del benessere degli animali: queste sono le motivazioni che sono alla base dei provvedimenti. La durata differisce da Comune a Comune, in alcuni casi le ordinanze sono già in vigore. Tuttavia, come sempre, gli atti non possono vietare la libera vendita di artifizi pirotecnici leciti e con provenienza documentata. Quindi, le ordinanze di fatto si trasformano in appelli ai cittadini a evitare comportamenti che possano fare male a se stessi ed agli altri. In passato, però, c’è stata una quasi totale inosservanza alle norme sancite dai sindaci pugliesi e, per tale motivo, in varie città si stanno predisponendo dei servizi di controllo contro l’abusivismo commerciale.
CALABRIA
Divieto assoluto in tutto il territorio comunale di accendere, sparare e lanciare qualunque tipo di petardo o materiale pirotecnico. E’ quanto disposto per la prima volta nel Vibonese dai Comuni di Vibo Valentia, Capistrano, Mileto e Ricadi con altrettante ordinanze dei rispettivi sindaci che, al fine di tutelare l’incolumita’ pubblica e la sicurezza urbana, hanno vietato sino al 6 gennaio prossimo sia l’accensione che la vendita di botti, petardi e fuochi pirotecnici. Il divieto viene motivato anche con le conseguenze negative che i petardi possono determinare agli animali domestici ed alla fauna selvatica, in quanto il fragore dei botti li porta frequentemente a perdere l’orientamento esponendoli al rischio di smarrimento e investimento con eventuali incidenti stradali. Atteso che i Comuni sono direttamente responsabili della protezione degli animali sul proprio territorio e che i botti possono provocare danni anche al patrimonio pubblico e privato, oltre che incendi boschivi o danni alla vegetazione in ambito urbano, i due Comuni del Vibonese hanno deciso di disporre il divieto totale di uso dei botti sino alla fine delle festivita’ natalizie.
SICILIA
Stop ai botti di Natale e Capodanno a Messina. Con un’ordinanza il sindaco della città dello Stretto, Renato Accorinti, ha disposto il divieto di utilizzo di petardi e artifici pirotecnici sul territorio comunale da oggi sino al 10 gennaio di ogni anno. Secondo tale provvedimento quindi, “è vietato fare esplodere botti e/o petardi e/o mortaretti di qualsiasi tipologia in luoghi coperti o all’aperto, sia pubblici che privati, all’interno e in prossimità di condomini, scuole, ospedali, case di cura, comunità di recupero varie, uffici pubblici e ricoveri di animali, nonché in tutte le vie, piazze e aree pubbliche, fatto salvo ove vi siano regolari autorizzazioni rilasciate ai sensi della normativa vigente sulla materia”. Vietato anche raccogliere eventuali botti rimasti inesplosi, a seguito dell’inosservanza del divieto e “affidare ai minorenni prodotti che, anche se non siano loro espressamente vietati, richiedano una certa perizia nell’impiego e comportando situazioni di pericolo in caso di utilizzo maldestro”. Per i trasgressori sono previste sanzioni amministrative per un importo compreso da 25 a 500 euro e il sequestro del materiale utilizzato o illecitamente detenuto.
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Botti di Capodanno vietati nelle isole Egadi, arcipelago formato da Levanzo, Favignana, Marettimo, Formica e Preveto al largo di Trapani. Lo ha deciso il sindaco Giuseppe Pagoto, che ha firmato un’apposita ordinanza sindacale, in cui si stabilisce “il divieto assoluto di accendere, lanciare e sparare materiali pirotecnici e similari su piazze vie e aree pubbliche, in tutto il territorio comunale, dal 30 dicembre 2016 al 6 gennaio 2017”. “Fermo restando l’applicazione delle sanzioni penali ed amministrative previste da leggi e regolamenti”, la violazione dell’ordinanza comporta l’applicazione di una sanzione amministrativa che varia da 25 a 500 euro. “Il provvedimento è volto a tutelare la quiete pubblica e soprattutto l’incolumità delle persone e degli animali” spiega il primo cittadino.
SARDEGNA
Stop ai botti a Oristano e Sassari, nessuno stop invece a Cagliari, dove, così come lo scorso anno, il sindaco Massimo Zedda non firma alcuna ordinanza di divieto per l’uso di fuochi d’artificio, pur invitando “i cagliaritani, e anche i non cagliaritani, che saranno in piazza a festeggiare per Capodanno, a non usarli”. “Esistono regole che vietano l’uso di fuochi d’artificio e botti – dice Zedda – è inutile ribadire con un’ordinanza vietare una cosa che lo è già di per se per legge e regolamentata dal Testo unico delle leggi di pubblica sicurezza e soprattutto dal Regolamento comunale di polizia urbana. Il Regolamento infatti non è valido solo per il Capodanno, ma per tutto l’anno. Festeggiamo quindi senza far troppo rumore, evitando feriti inutili, e nel rispetto degli animali, i nostri amici a quattro zampe che soffrono per questo tipo di rumori, ma soprattutto nel rispetto delle regole elementari del quieto vivere ”, spiega il sindaco. Firmata invece l’ordinanza per la deroga per la musica “in modo tale che si possa festeggiare” e sarà predisposto, in relazione alla straordinarietà dell’evento, un rafforzamento del dispositivo di sicurezza antiterrorismo, predisposto insieme alla Prefettura ed alla Questura “in relazione ai fatti tragici di Berlino, senza creare psicosi o allarmismi”. Studiati sistemi di protezione al traffico ed ostacoli alle auto in prossimità dei punti di assembramento e dove si svolgono gli spettacoli “che non l’accesso consentano alle auto”. Ad Oristano il sindaco Guido Tendas ha invece emesso l’ordinanza che vieta “su tutto il territorio comunale, nei luoghi pubblici e aperti al pubblico, l’accensione ed il lancio di fuochi d’artificio, lo sparo di petardi, lo scoppio di mortaretti, razzi ed altri artifici pirotecnici dalle ore 01,00 del 17 dicembre alle 24 del 6 gennaio 2017”. La multa prevista varia da 25 a 500 euro. A Sassari invece l’ordinanza del sindaco Nicola Sanna èi n vigore dal 13 dicembre e sarà valida fino al 7 gennaio 2017. L’atto – si legge sull’ordinanza pubblicata– è stato adottato per tutelare la quiete delle persone, soprattutto di coloro che sono ricoverate in strutture ospedaliere, case di riposo, quindi ancora per tutelare il patrimonio pubblico e privato dove le distanze minime non consentono l’accensione di fuochi e, ancora, per tutelare il diritto alla serenità e alla quiete della collettività. In ultimo, ma non per questo di minor importanza, l’amministrazione ha voluto tutelare anche gli animali che possono subire traumi dallo scoppio dei petardi. Ecco allora che viene vietato l’utilizzo di “articoli pirotecnici di qualsiasi categoria, specie e tipo a una distanza inferiore a 150 metri da ospedali, case di cura, case di riposo, luoghi di culto, tutte le scuole di ogni ordine e grado, sedi di istituzione universitarie, cinema, teatri, impianti sportivi, piazze pubbliche, giardini pubblici e parchi, banche, caserme militari e di polizia, uffici pubblici, ricoveri zootecnici e per la tutela degli animali d’affezione”. Viene vietato, inoltre, l’impiego di “articoli pirotecnici di qualsiasi categoria, specie e tipo nel centro cittadino durante lo svolgimento di manifestazioni o eventi in programma per le festività natalizie dal 13 dicembre 2016 al 7 gennaio 2017, a una distanza inferiore a 150 metri dal luogo dell’evento o della manifestazione”.