Il giorno dopo la distruzione pubblica a Times Square, a New York, di una tonnellata di avorio di provenienza illegale, arriva la notizia della più grande operazione internazionale contro bracconieri e trafficanti. Trecento persone arrestate, dodici tonnellate di avorio e 119 corni di rinoceronte recuperati, 600 carichi di merce illegale di specie selvatiche sequestrati in giro per il mondo.
L’Operazione Cobra III è stato il colpo più forte in assoluto assestato a livello globale a bracconieri e trafficanti, e ha fatto finire in cella molti protagonisti del settore criminale tra cui diversi boss. L’operazione, condotta da Lusaka Agreement Task Force e Asean-Wen (Association and the Southeast Asian Nations Wildlife Enforcement Network) è stata portata a segno con la collaborazione e la condivisione di intelligence tra squadre di polizia e agenzie provenienti da 62 paesi partecipanti in Africa, Asia, Europa e America. In Europa, tra i sequestri più clamorosi vi sono gli oltre 90 kg di corallo e più di 50 kg di parti di animali in Spagna, 50 kg di avorio grezzo in Francia, 10.000 cavallucci marini morti e oltre 400 tartarughe e testuggini vive nel Regno Unito.
Venerdì mattina, a New York, nella centralissima location di Times Square, una grande folla reale e una platea virtualmente sterminata collegata attraverso l’hashtag #IvoryCrush, ha assistito alla distruzione pubblica organizzata dal governo degli Stati Uniti d’America di una tonnellata di avorio di provenienza illegale, come immagine della lotta che l’amministrazione di Obama vuole vincere contro il bracconaggio (nella foto di Jewel Samad/Afp, il segretario degli Interni degli Usa Sally Jewell manda al macero un manufatto in avorio durante la manifestazione di venerdì 19 giugno a Times Square).
L’OPERAZIONE COBRA III
“Il successo di Cobra III dimostra l’importanza della cooperazione internazionale nella lotta contro i crimini di natura ma dimostra anche che il traffico della fauna selvatica sta diventando un business sempre più rischioso per i criminali”, ha commentato Elisabeth McLellan, a capo della Wildlife Crime Initiative del Wwf. “E ‘incoraggiante vedere le forze dell’ordine di tutto il mondo che collaborano per combattere i crimini sulla fauna selvatica, e in particolare le reti di criminalità organizzata transnazionale che lucrano sul commercio illegale di specie selvatiche”.
Una collaborazione che ha portato al sequestro in Europa di oltre 11.000 esemplari morti e vivi, quasi 2.000 parti o prodotti di animali, e oltre 6 tonnellate di legname e piante. L’Operazione Cobra III ha riguardato soprattutto elefanti, rinoceronti e pangolini ma anche grandi scimmie, felini, uccelli, pesci, rettili, legname e altri prodotti forestali. Numerose le agenzie internazionali coinvolte come Europol e Interpol, che hanno facilitato lo scambio di informazioni operative e coordinato le attività delle autorità doganali e di polizia.
LA CAMPAGNA WWF IN ITALIA
“Il traffico illegale di specie protette è di enorme portata in Europa ma è sottovalutato – ha osservato Rob Wainwright, direttore di Europol – Il bracconaggio e il commercio illegale di specie sono dominati da gruppi di criminalità organizzata, che operano in tutto il mondo e fanno enormi profitti da queste attività”. In Italia il Wwf grazie alla campagna Stop ai crimini di natura ha già raccolto oltre 55.000 firme per chiedere sanzioni più severe per l’uccisione di animali selvatici (criminidinatura.wwf.it) contro bracconaggio e deforestazione, contribuendo così alla storica approvazione della nuova legge sugli eco-reati.