Primo caso positivo di peste suina africana (Psa) in una carcassa di cinghiale in provincia di Lucca, a Piazza al Serchio, in Garfagnana. Lo rende noto la Asl Toscana nord ovest spiegando “che è arrivata la conferma” e che “verranno attivate in Garfagnana alcune strategie di contenimento della Psa, che sono diverse e, a causa delle caratteristiche della malattia, devono essere necessariamente sviluppate in maniera sinergica per avere successo”. Tra le misure le principali, si ricorda, sono: “L’attuazione di stringenti misure di biosicurezza per gli allevamenti suini, l’abbattimento di suidi selvatici, la limitazione delle attività venatorie nei territori in restrizione, la creazione di barriere fisiche per rallentare la diffusione della malattia in ambiente selvatico”.
IL PRIMO CASO IN ITALIA A GENNAIO 2022 E IN TOSCANA A LUGLIO 2024
“Queste misure di contenimento, previste dalla normativa vigente, saranno quindi attuate in Garfagnana, così come già fatto in Lunigiana, con il coordinamento della Regione Toscana e della struttura commissariale del ministero della Salute e grazie alla collaborazione del servizio veterinario” della Asl, della Polizia provinciale di Massa-Carrara, dell’Atc-Ms13, del mondo venatorio e delle associazioni agricole. La malattia è presente in Italia dal gennaio 2022 e a luglio 2024 è stato confermato il primo focolaio in un cinghiale selvatico in Toscana, nel comune di Zeri in Lunigiana (Massa Carrara). Ora il caso in Garfagnana. (Ansa)
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