E’ stato registrato negli Stati Uniti il primo caso grave di influenza aviaria causata dal virus A/H1N in un uomo, che avrebbe contratto l’infezione da volatili infetti presenti nel cortile della sua abitazione. Lo rendono noto i Centri americani per il controllo e la prevenzione delle malattie, i Cdc, osservando in una nota che “non è stata rilevata alcuna trasmissione dell’influenza aviaria H5 da persona a persona. Questo caso – aggiungono – non modifica la valutazione generale dei Cdc sul rischio immediato per la salute pubblica dell’influenza aviaria H5N1, che rimane basso”. Non è quindi avvenuto il temuto salto di specie dagli animali agli esseri umani, nel quale un virus riesce a modificarsi geneticamente in modo da agganciarsi alle cellule umane, dando il via al contagio da uomo a uomo. Il virus ha dimostrato al momento di essere in grado di trasmettersi con efficacia, oltre che negli uccelli, in alcune specie di mammiferi.
E’ UN UOMO DELLA LUISIANA CONTAGIATO DAGLI UCCELLI ALLEVATI NEL CORTILE
Il salto di specie dagli uccelli ai bovini era stato documentato nel luglio scorso sulla rivista Nature, in seguito all’analisi genetica del virus coordinata dalla Cornell University di Ithaca. L’uomo ricoverato in Luisiana è il primo caso grave finora documentato, dopo i 61 casi di influenza aviaria diagnosticati in esseri umani negli Stati Uniti dall’aprile 2024. I dati preliminari sul genoma del virus rilevato nell’uomo indicano che il virus appartiene al genotipo D1.1, correlato ad altri virus D1.1 recentemente rilevati negli uccelli selvatici e nel pollame negli Stati Uniti e in recenti casi umani in Canada, nella Columbia Britannica, e nello stato di Washington. E’ un genotipo diverso da quello B3.13 rilevato nelle mucche da latte, in casi umani sporadici e in alcuni focolai di pollame. La particolarità di questo caso grave, osservano i Cdc, è nell’indicare come “oltre alle aziende avicole e lattiero-casearie commerciali colpite, anche gli uccelli selvatici e gli allevamenti da cortile possono essere una fonte di esposizione”. (Ansa)
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