Le ong scrivono a Mattarella: perchè la caccia in legge di Bilancio?

Quattordici associazioni ambientaliste e animaliste hanno scritto al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, per “segnalare le gravi incostituzionalità contenute in un emendamento alla Legge di Bilancio, attualmente in discussione alla Camera dei deputati, che modifica l’articolo 18 della Legge 157/1992, in materia di tutela della fauna selvatica e disciplina della caccia”. Le associazioni Animalisti Italiani, Cabs, Enpa, Federazione nazionale pro natura, Lac, Lav, Leal, Leidaa, Legambiente, Lipu, Lndc, Oipa, Rete dei santuari e Wwf Italia, si legge in una nota, denunciano come “l’emendamento, proposto dalla deputata Maria Cristina Caretta (FdI) e reso ammissibile grazie al parere del presidente della Commissione Bilancio Giuseppe Mangialavori (FI), violi in modo palese la Costituzione, le norme europee e lo stesso Regolamento della Camera, essendo una modifica che nulla ha a che fare con il bilancio”. Tra le varie misure che contrastano con l’art.9 della Costituzione, prosegue la nota, “c’è l’affidamento ad un organo politico, il Comitato Tecnico Faunistico Venatorio Nazionale, del compito di emanare pareri dello stesso valore rispetto a quelli scientifici di Ispra, anche per rendere cacciabili animali oggi protetti”.

LE ASSOCIAZIONI VEDONO LA VOLONTA’ DEI CACCIATORI DI INDEBOLIRE L’ISPRA

“Questo comitato è stato fortemente voluto dal ministro dell’Agricoltura Lollobrigida che ha assecondato le richieste del mondo venatorio dirette proprio ad indebolire Ispra. La proposta vìola inoltre il principio di accesso alla giustizia di cittadini e associazioni, rendendo più difficile impugnare i calendari venatori potenzialmente illegittimi e impedendo ai giudici di sospendere la caccia qualora ravvisino il rischio di un danno irreparabile alla fauna selvatica determinato dall’uccisione di animali autorizzata da provvedimenti illegittimi” aggiungono le associazioni. “Si tratta del sesto provvedimento di modifica pro-caccia della Legge 157/92 dall’inizio della legislatura” dichiarano le associazioni. Per concedere di tutto ai cacciatori si calpestano i principi fondamentali di uno Stato di diritto, facilitando l’uccisione degli animali per diletto e impedendo ai giudici, ai cittadini, alle associazioni di esercitare i loro diritti e doveri. Per questo abbiamo definito l’emendamento “tagliola”.

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